XXVI Giornata bambini vittime di violenza e indifferenza contro la pedofilia
“Oltre la porta per ritrovare la vita”: è il tema della Giornata dedicata ai bambini vittime o a rischio di sfruttamento e abuso promossa annualmente a fine aprile dall’Associazione Meter di Avola, alla quale è andato “un pensiero speciale” del Papa al termine del Regina Coeli. Incontri e preghiere organizzati localmente intendono far prendere coscienza di un dramma che non accenna a diminuire. Don Di Noto: si vorrebbe “normalizzare” comportamenti aberranti
Adriana Masotti – Città del Vaticano
Nella giornata di domenica primo maggio si conclude la XXVI Giornata dedicata ai bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza contro la pedofilia. Iniziative di preghiera, incontri, fiaccolate, attività di vario genere sono state organizzate in Italia e all’estero nei giorni scorsi, a cominciare dal 25 aprile, da scuole e parrocchie per sensibilizzare sulla necessità di tutelare i minori da ogni tipo di maltrattamento e, in particolare, da pedofilia e pedopornografia. Papa Francesco, dopo la preghiera del Regina Coeli, ha rivolto “un pensiero speciale” all’Associazione Meter che, ha detto, “da molti anni lotta contro le violenze e gli abusi sui minori, schierandosi sempre dalla parte dei piccoli”.
Numerosi i messaggi di adesione pervenuti all’associazione, che ha sede nazionale ad Avola, Siracusa, e di cui è fondatore e presidente don Fortunato Di Noto. Hanno scritto i cardinali Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, e Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino; i vescovi di tante diocesi italiane e poi varie associazioni e enti impegnati a divulgare l’iniziativa che gode del patrocinio dei presidenti del Senato e della Camera.
Il tema: “Oltre la porta per ritrovare l’infanzia”
“La porta – si legge in un comunicato di Meter – rappresenta un confine, un passaggio, un’apertura, ma anche una chiusura, un limite. Puoi decidere di aprire una porta e far entrare le persone nella tua casa, ma puoi anche decidere di chiuderla, non concedendo la possibilità all’altro di conoscere parte di te. Chi scegliere, chi conoscere, chi coinvolgere nell’oltrepassare la porta?”. In occasione della XXVI Giornata, la ‘porta’ che fa da tema, rappresenta simbolicamente il transito per ritrovare l’infanzia e custodire l’innocenza, la genuinità, la spensieratezza. Con l’invito rivolto a tutti, adulti e bambini, “ad unirsi per spingere quella ‘porta’ a volte pesante, altre arrugginita, a volte rumorosa e altre volte guasta, a volte socchiusa e poco sicura” per consentire ad ogni bambino vittima “di riprendersi l’infanzia”. Solo insieme è possibile, infatti, “tutelare l’infanzia, prevenendo e contrastando ogni forma di violenza”….continua a leggere su https://www.vaticannews.va/