Un Progetto per far riflettere e stimolare la creatività dei bambini nella media education
Un gruppo di lavoro dell’Aiart piemontese, costituito da Giusy Renzoni, Anita Eritreo e Giuseppe Cosa, ha messo a punto un Progetto educativo di media education rivolto alle Scuole Materne dal titolo “Cartoni Animati: Alleati Educativi?”. La “novità” di questo Progetto sta nel far “costruire” ai bambini cartoni di loro ideazione.
Il Progetto dal titolo “Cartoni Animati. Alleati educativi?”
ll Progetto dal titolo “Cartoni Animati. Alleati educativi?” si propone, attraverso un’analisi guidata e commentata dei cartoni per bambini della Scuola dell’infanzia, di far riflettere sui contenuti proposti e di stimolare la loro creatività attraverso la costruzione, in un secondo tempo, di cartoni di loro ideazione, dopo aver acquisito tecniche idonee e adeguate alla loro età.
Riteniamo infatti che attraverso il linguaggio mediatico dei cartoni, erroneamente sottovalutati da un punto di vista educativo e formativo, si possa dare non solo “divertimento” ma anche “educazione” nel senso più lato del termine, tenendo conto che in questa fascia d’età questo è il mezzo più fruito e più fruibile.
Esistono infatti grossi “equivoci” nel valutare l’incidenza dei cartoni sulla formazione e sui comportamenti dei bambini, sulle loro scelte, sui “modelli” presi ad esempio e spesso emulati.
Ciò a motivo di alcuni “subdoli messaggi” dei quali i cartoni sono portatori, derivanti da una ossessiva, ripetuta pubblicità di vari prodotti quali: magliette, abiti, scarpe, zainetti, ecc. con i quali i bambini si confrontano fino a farne uno “status simbol”. Di fronte a queste suggestioni spesso nemmeno i genitori riescono a sottrarsi, incoraggiando così quel “consumismo sfrenato” che ha avuto gran parte nell’attuale crisi economica.
Va da sé che questo Progetto preveda anche un’educazione al valore del denaro, a un suo uso oculato e razionale, di cui si avverte un’urgente esigenza. Esso vuol essere quindi una “guida” per genitori ed educatori a prendere coscienza di certe potenzialità “nascoste” dei cartoni, difficilmente valutabili a un’analisi non abbastanza approfondita.
Va da sé anche un suggerimento agli adulti di documentarsi sempre “prima” che il cartone sia visto dai bambini; di vagliare quelli che riterranno adatti a loro e, soprattutto, di vederli sempre insieme a loro.
Si tratta di un “Progetto pilota” da divulgare poi in tutte le Scuole del Territorio Nazionale, proprio quale “alleato educativo” al fine di colmare quel “vuoto educativo” creato dalle nuove Tecnologie, sempre più sofisticate e invasive, che lasciano “indietro” ogni volta le generazioni che precedono su quelle che seguono.
È un dato di fatto dalle proporzioni crescenti che, parallelamente alle opportunità offerte dal mezzo mediatico (infinite per le persone mature e responsabili), si configurino rischi e pericoli (per giovani e giovanissimi che non abbiano conseguito una sufficiente relativa educazione e responsabilizzazione). Basta citare l’ultimo doloroso e inquietante episodio riguardante il suicidio di una giovane di 14 anni per la vergogna provata a causa di un video diffuso in rete che la ritraeva con un ragazzo. Ancora una vittima di un “maschilismo consumista” della nostra sottocultura. Stiamo assistendo all’instaurarsi di una “gogna mediatica” che pone in prima linea il problema di una educazione ai veri valori della vita, che questa società sembra avere dimenticato. E, per riacquistare questi “valori”, occorre agire dalle basi cioè dalla primissima infanzia giacché è lì che essi fanno presa, è lì che metteranno le loro radici.
Il Progetto, qualora approvato, potrebbe essere divulgato, nella sua fase di attuazione, in altre Scuole in “videoconferenza”, a motivo della sua novità ed efficacia e potrebbe far fronte all’Emergenza Educativa.