Tv, SPOT DIETOR. AIART: “ Il modo giusto di appresentare l’omosessualità? Necessario l’intervento dell’IAP”
Gli spot televisivi di nuovo nell’occhio del ciclone. Dopo il caso Nuvenia, segnalato alle istituzioni dall’AIART, adesso nel mirino degli spettatori è finito lo spot della Dietor trasmesso dalle reti mediaset in fascia protetta (Rete 4 ore 14.30).
“Perché – si chiedono gli spettatori – mostrare , in fascia protetta e in uno spot come quello della Dietor, persone dello stesso sesso farsi effusioni..? Lo riteniamo offensivo per lo spettatore e potenzialmente nocivo per il minore”; “Troppi spot danno un’immagine non corretta della famiglia”, oppure ‘Esiste ancora la fascia protetta e le istituzioni di tutela?”.
L’AIART chiede all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria di intervenire al più presto, affinché vengano rispettate le regole contro la pubblicità offensiva, ingannevole, volgare.
“Sempre più contenuti editoriali vengono inquinati da messaggi non graditi al pubblico. Necessario ridare senso al valore dell’autodisciplina”: è l’appello del presidente nazionale dell’AIART, Giovanni Baggio.
“La tv parli di più della famiglia tradizionale, precisa Baggio. E’ ormai evidente che da un po’ di tempo a questa parte i racconti televisivi siano sempre più conditi da storie di personaggi omosessuali e si giochino tutto su una seduzione puramente fisica”.
“ E’ una riduzione dei rapporti, conclude il presidente dell’AIART, offensiva dal punto di vista relazionale e lesiva anche della dignità delle persone omosessuali ridotte a fenomeni da baraccone, per meri fini commerciali”.
A giudizio di Baggio occorrerebbe una riflessione “ben più articolata e complessa su come rappresentare le relazioni omosessuali, che le rende non certo un modello da presentare in fascia protetta e con ampia presenza di minori”.
“Suggeriamo – afferma l’associazione cittadini mediali – all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria l’unico colpo di scena che sarebbe apprezzato dal pubblico: l’eliminazione della programmazione tv dello spot Dietor, ritenuto lesivo per tutela dei minori”.