Tutti responsabili dell’educazione alla cittadinanza tranne i media?
I sindaci italiani si mobilitano per raccogliere le firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare che introduce l’educazione alla cittadinanza come materia di studio nelle scuole. Di particolare interesse per noi dell’AIART che venga ricordata anche la necessità di una educazione digitale quale fondamento della cittadinanza. Appoggiamo senza dubbio questa iniziativa che vede in prima fila i sindaci d’Italia. Anche noi dell’AIART siamo infatti convinti che occorra uno sforzo formativo importante da parte della scuola che già svolge un ruolo essenziale su questi temi, ma anche da parte degli altri attori sociali ed in particolare modo dell’industria della comunicazione. Infatti come si potrà parlare di civiltà e cittadinanza a scuola e poi vedere o ascoltare l’esatto contrario a tutte le ore e su qualsiasi dispositivo? Su questo punto sarà anche utile che sia richiamata la RAI ad onorare il suo contratto di servizio dove all’art 8 comma 4 scrive: LA RAI E’ TENUTA A DEDICARE APPOSITI SPAZI E PROGRAMMI VOLTI AD INFORMARE, TANTO I MINORI QUANTO COLORO CHE NE ABBIANO LA RESPONSABILITA’ ANCHE NELL’AMBITO FAMIGLIARE, SULL’USO CORRETTO ED APPROPRIATO DELLE TRASMISSIONI TELEVISIVE,RADIOFONICHE E MULTIMEDIALI DA PARTE DEI MINORI STESSI.
Venerdì 20 luglio, in occasione della giornata nazionale di raccolta, in molte piazze italiane ci saranno banchetti per le firme sulla proposta di legge, il cui testo è stato depositato a giugno in Cassazione, visibile all’indirizzo