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Il Telespettatore novembre – dicembre 2019

E’ online il nuovo numero de Il Telespettatore...con le esclusive interviste a Dario Edoardo Viganò, Armando Traverso per Rai Radio Kids e Giuseppe Giulietti presidente della FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana.

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Se il 5G fosse un farmaco

“Se si volesse introdurre in commercio un nuovo farmaco bisognerebbe superare un complesso iter di valutazione di circa un decennio, necessario alla luce dell’ancora valido “primum non nocere”. Certo, il 5G non è un farmaco, anche se qualcuno ha deciso per noi che migliorerà la nostra qualità di vita”. Ma se il 5G fosse stato

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Il grande debito del nostro tempo

È prestare ascolto. Districarsi nell’ecosistema mediatico significa sottrarre dall’ambiente alcuni ‘rumori di fondo’ e mantenere pochi segnali. Pena il sopravvento del ‘controllo’ sull’ascolto e l’infelicità. di Giacomo Buoncompagni da Il Telespettatore N° 8/10 2019 L’ascolto è un elemento fondamentale nel processo comunicativo-relazionale. Tale processo, nasce, si sviluppa e rischia di tramontare senza l’ascolto, escludendo qualsiasi

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Ludopatie, un’app per la cura

Psicologia, tecnologie HMD e passione: sono i tre pilastri del progetto innovativo, per la cura delle dipendenze dal gioco d’azzardo, in fase di sperimentazione a Verona. Un’applicazione della tecnologia che potrebbe rivelare i primi esiti positivi già dal 2020. di Daniela Zambonini da Il Telespettatore N° 8/10 2019 La Computer Graphic 3D e una App

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CONTROLLARE ≠ EDUCARE

di Pier Cesare Rivoltella da https://rivista.vitaepensiero.it immagine www.ufficiostampa.provincia.tn.it Chi si occupa di Media Education sa bene cosa sia l’approccio inoculatorio, quando si parla del rapporto tra i media e i minori. È l’atteggiamento di quell’adulto che, convinto del potere dei media e altrettanto convinto che i ragazzi da soli non possano contrastarlo, prova lui a

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Progettare per ‘guardare oltre’

Sono le parole giuste per il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali che, motivato non solo dalla sensibilità personale ma anche guidato da una convinzione ragionata, ribadisce l’esigenza di un cambio di prospettiva e di umanità nel rapporto cattolici-media. di Vincenzo Corrado da Il Telespettatore N° 8/10 2019 Ci sono parole e immagini che,

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Tv, Aiart su ‘ERA LA RAI. Alle Origini del Servizio Pubblico’: “Serve strategia della distinzione per il ritorno ad un’agenzia di senso da tanti compianta”

Il 21 novembre in occasione della Giornata mondiale della televisione l’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO presenterà  a Roma il programma televisivo dal titolo “Era la Rai. Alle Origini del Servizio Pubblico”, curato e ideato da Lilli Fabiani e realizzato dall’Università UNINETTUNO.  L’evento si svolgerà giovedì 21, alle ore 12:00, presso la Sala Conferenze dell’Ateneo (Corso Vittorio

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Educazione civica nelle scuole. L’appello dell’Aiart per una legge a favore dei ragazzi.

“Per una legge a favore dei ragazzi, è fondamentale inserire – nel prossimo insegnamento dell’educazione civica – come previsto dalla recente legge istitutiva 92/2019 – progetti di media education capaci di sviluppare  competenze di analisi e critiche nell’approcciarsi ai contenuti mediali proposti dalla industria culturale e dal nuovo contesto digitale” E’ questo l’appello lanciato dal

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER IL LANCIO DEL PATTO EDUCATIVO

Il significativo e accorato messaggio di Papa Francesco. Un invito pienamente sottoscritto dall’Aiart che coglie ancora una volta l’essenzialità del proprio servizio mirato da più di 60 anni ad educare ai mezzi di comunicazione suscitando ondate di corresponsabilità per il bene dell’umanità. L’appello dell’Aiart ad un’ampia diffusione. “Carissimi, nell’Enciclica Laudato si’ ho invitato tutti a

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Netflix, il ritorno di Baby2: Aiart: “Il seme della pochezza continua con ancora più sesso e bugie. E gli Organi di vigilanza approvano ”.

Era il 2012 quando scoppiò lo scandalo delle adolescenti dei Parioli che si prostituivano in cambio di borse griffate e ricariche del cellulare. Fu il fatto di cronaca che convinse gli sceneggiatori di Baby a produrre un racconto televisivo su uno spaccato tanto surreale quanto veritiero  che l’Aiart  non esitò neanche un istante  a segnalare

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