Sicurezza in rete: ecco le nostre sfide
Ivano Gabrielli, a Il Telespettatore, diretta da Maria Elisa Scarcello, fa il punto sulle principali azioni di repressione, tutela e prevenzione adottate dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni. Riflette sul significato delle attività di sensibilizzazione nelle scuole e racconta l’importanza di un complessivo sistema penale internazionale della rete. Concedendosi anche una riflessione sul cybercrime e sulla istituzione di una nuova Direzione Centrale per fronteggiare la minaccia cybernetica. Ed è da qui che iniziamo.
Direttore la prima domanda è d’obbligo e riguarda le ripercussioni del conflitto Russia-Ucraina nel dominio cibernetico.
Ivano Gabrielli – L’attuale situazione geopolitica, fortemente influenzata dal conflitto russo-ucraino, si ripercuote significativamente anche nell’ambito della sicurezza cibernetica. Attraverso mirate campagne massive, gli attacchi cibernetici sferrati contro le infrastrutture critiche, sistemi finanziari e aziende operanti in settori strategici quali comunicazione, settore energetico, sanità sono a livello internazionale in preoccupante aumento.
Oltre alle oramai note campagne di phishing, sempre più elaborate in termini di social engineering, si registra una massiva diffusione di malware distruttivi (specialmente Ransomware), attacchi Ddos, campagne di disinformazione e leak di database. In tale scenario è tangibile il ruolo assunto dai gruppi cybercriminali che oltretutto in alcuni casi hanno reso pubblico il proprio schieramento, prendendo di fatto parte al conflitto nel c.d. “dominio cibernetico”.
Il Centro Nazionale Anticrimine Informatico Per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (C.N.A.I.P.I.C.) nella sua costante attività di prevenzione e repressione, avvalendosi della collaborazione delle articolazioni territoriali della Polizia Postale e delle Comunicazioni (18 Centri Operativi per la Scurezza Cibernetica – COSC con competenza regionale e 82 sezioni – SOSC con competenza provinciale), anche nel 2022, rispetto all’anno precedente, ha registrato a livello nazionale una recrudescenza degli attacchi cyber contro le infrastrutture critiche (IC), gli operatori di servizi essenziali (OSE), le piccole amministrazioni locali (PAL), le aziende e i privati, con un aumento pari al +138% passando dai 5.500 casi trattati nel 2021 a 13.000 casi dello scorso anno. Se confrontiamo quest’ultimo dato con gli attacchi registrati a livello nazionale nel 2020, quando i casi furono “solo” 4.000, l’incremento si assesta sul + 220%. Preoccupante tendenza in aumento anche per quanto ri- guarda gli attacchi ransomware con 370 eventi gravi registrati nel 2022 contro i 256 dell’anno precedente, con un aumento del +45%.
A tal proposito, è nata una nuova direzione per rispondere meglio alle continue minacce cyber.
Ivano Gabrielli – Esattamente. La Polizia di Stato ha previsto l’istituzione di una nuova Direzione Centrale per fronteggiare efficacemente, nelle sue plurime manifestazioni, la minaccia cibernetica. La nuova struttura si occuperà da un lato della sicurezza cibernetica ed in primis delle Infrastrutture del Ministero dell’Interno, che ovviamente presentano una propria criticità strategica in termini di tenuta del Paese e, dall’altro, coordinerà le attività di indagini ad alto profilo tecnologico-scientifico, unendo l’esperienza e le capacità della Polizia Postale con quelle dalla Polizia Scientifica. Il nuovo “Polo” quindi opererà trasversalmente, indagando sulle nuove frontiere criminali e supportando nelle indagini tecnologiche gli investigatori della Polizia di Stato.
In tale contesto va ricordato che una delle missioni istituzionali della Polizia Postale e delle Comunicazioni è proprio quella di garantire la tutela delle infrastrutture critiche informatizzate del Paese.
Oltre al lavoro di repressione e tutela, la Polizia Postale porta avanti anche una capillare attività di prevenzione nelle scuole. Quali le modalità e le principali problematiche affrontate?
I. Gabrielli – Una efficace attività di prevenzione deve necessariamente passare da un’altrettanta efficace attività di sensibilizzazione, diretta a tutti i fruitori della rete con particolare riguardo ai soggetti più deboli del nostro tessuto sociale: i nostri bambini e i nostri ragazzi. L’azione preventiva – soprattutto quando si parla di giovani – non può essere improvvisata né il frutto di incontri estemporanei. Per tale motivo di anno in anno vengono pianificate, anche nei contenuti, le singole campagne “contenitore” organizzate e gestite dalle strutture della Postale. Il lavoro paziente per- mette ai cittadini di comprendere meglio le dinamiche criminali, fornendo al contempo un riconoscibile pronto riferimento negli uffici della Specialità competenti territorialmente.
Parliamo delle attività messe in campo dalla Polizia Postale tra le più significative per estensione e strutturazione.
I. Gabrielli – “UNA VITA DA SOCIAL” è la più importante campagna educativa itinerante sui temi dei social network e del cyberbullismo realizzata dalla Polizia Postale, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e dei pericoli della rete, con programmati incontri tenuti dagli operatori della Polizia Postale con studenti, insegnati e genitori, sia all’interno dell’aula multimediale allestita in un truck itinerante sia presso gli istituti scolastici. Nel 2022, l’attività ha visto la partecipazione di 325.000 studenti, di 22.500 professori e di oltre 17.000 genitori, per un totale di 2.500 Istituti scolastici interessati. Altra iniziativa è #CUORICONNESSI: format teatrale in collaborazione con UNIEURO dedicato agli studenti delle scuole con il quale, attraverso uno spettacolo in cui il conduttore concentra l’attenzione del pubblico sull’importanza delle parole, con filmati, letture, musiche e testimonianze dirette, vengono fornite agli spettatori informazioni utili alla corretta navigazione in rete, volte anche a stimolare nei ragazzi una sempre maggiore consapevolezza della gravità delle azioni prodotte online, in relazione all’impatto prodotto nella vita dei loro coetanei. L’evento trasmesso in diretta streaming per l’anno 2023, ha registrato la partecipazione online di 5.000 Istituti scolastici distribuiti su tutto il territorio nazionale con 470.000 studenti collegati.
Un’iniziativa di assoluta originalità nel panorama internazionale è il Progetto PON 2014-2020 “NEI PANNI DI CAINO PER CAPIRE E DIFENDERE LE RAGIONI DI ABELE”. Come è nata questa iniziativa e con quali obiettivi?
I. Gabrielli – Nel corso del 2022 è approdata nelle scuole, dopo una lunga fase di ideazione, di studio scientifico e realizzazione. Il progetto ha previsto la costruzione di un protocollo formativo che valorizzi la prospettiva della vittima e dell’autore di un reato virtuale, attraverso la proiezione, su visori 3D, di scenari di rischio online per i minorenni. Realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, Facoltà di medicina e Psicologia, sotto la supervisione scientifica della Prof.ssa Anna Maria Giannini, ha immerso attraverso l’uso di visori per la realtà virtuale più di 1500 studenti delle scuole secondarie di secondo grado, provenienti da contesti geografici ad alto rischio deviante, in scenari relativi a pericoli cibernetici. Attraverso i visori, i ragazzi sono stati esposti a 12 situazioni-stimolo di cyberbullismo, hatespeech, istigazione al suicidio, disturbi alimentari, grooming, gambling, sextortion, etc., per vivere in prima persona cosa provano le vittime e gli autori di reato e per riflettere insieme agli operatori della Polizia Postale e agli esperti dell’Università La Sapienza su come proteggersi dalla violenza online, rispettando le regole e sviluppando una cultura della legalità che passi da un’esperienza diretta. Il progetto ha previsto inoltre la costruzione di un modello di competenze per gli operatori che hanno portato il progetto nelle scuole, una formazione specifica congiunta con l’Università La Sapienza, la somministrazione di questionari di feedback da parte di insegnanti e studenti, una sentiment analysis sui social network usati dagli studenti per commentare il progetto, uno studio scientifico relativo all’efficacia dell’esposizione agli scenari come strumento di prevenzione di comportamenti a rischio in casi di cyberbullismo, gambling e adesione alla cultura deviante di criminalità organizzata.
Ci parli della produzione dei due docufilm, segnalati anche all’Aiart per l’ottimo riscontro avuto negli utenti più giovani e non solo…
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L’intervista completa è disponibile qui, sull’ultimo numero de Il Telespettatore.