Rai, dopo il canone bagarre sulla concessione
Rai, dopo il canone bagarre sulla concessione
In attesa del decreto attuativo per il canone in bolletta, la polemica si sposta sulla scadenza della concessione del servizio pubblico. Le tv commerciali chiedono lโeliminazione degli spot da almeno un canale Rai. Di Raffaella Natale dal sito Key4biz del 17 febbraio 2016
La Rai continua a rimanere sotto i riflettori. Mentre si accende la polemica sul rischio slittamento del canone in bolletta elettrica (manca ancora il decreto attuativo, ndr) e le associazioni dellโenergia lanciano lโallarme, allโorizzonte si intravede unโaltra sfida per il governo.
Manca infatti ormai poco, tre mesi circa, alla scadenza della concessione del servizio pubblico, per la quale si attende ancora lโavvio della consultazione, utile per raccogliere pareri delle parti per ridefinire la mission della tv pubblica. E anche su questo aspetto รจ in atto un dibattito che sta coinvolgendo tanti.
Anche i broadcaster privati sono scesi in campo. Si teme che la Rai rafforzi la propria posizione a svantaggio degli operatori piรน piccoli o che comunque si crei uno sbilanciamento sul mercato italiano dellโaudiovisivo.
La Legge di Stabilitร , approvata a dicembre, ha fissato che dal 2016 il canone Rai sarร integrato nella bolletta elettrica, ridotto a 100 euro dai precedenti 113 e spalmabile in dieci rate. Solo per questโanno, considerati i necessari aggiustamenti tecnici, si dovrebbe pagarlo a luglio. Il condizionale รจ dโobbligo visto che manca ancora il decreto attuativo โ il Ministero dello Sviluppo economico ha detto che sarร pronto โa breveโ โ dopo di che spetterร allโAgenzia delle Entrate predisporre le modalitร per chi autocertificherร di non doverlo pagare per le ragioni previste dalla legge.
Secondo le stime di Mediobanca, lโintroduzione del canone in bolletta assicurerร alla Rai un maggior gettito di circa 280 milioni nel 2016 (pari al 33% delle somme recuperate dallโevasione).
Bisogna perรฒ precisare che fino al 2018 questo extra gettito verrร destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale e a quello per le tv locali.
In altre parole, per due anni nelle casse Rai non entrerร un euro in piรน rispetto a prima.
Mirella Liuzzi (M5S): โIl governo rinunci al canone in bollettaโ
Intanto i parlamentari del M5S hanno annunciato in Commissione di Vigilanza unโinterrogazione parlamentare al Ministero dello Sviluppo economico a prima firma Mirella Liuzzi.
I motivi?
โI persistenti ritardi sui decreti che dovrebbero definire lโinserimento del canone in bolletta dimostrano lโincapacitร del governoโ, hanno dichiarato i parlamentari pentastellati.
โQuello di Giacomelli e Renzi รจ un pasticcio vero e proprio, che crea confusione e non agisce sulla mission del servizio pubblico, che diventerร cosรฌ semplicemente un bancomat nelle mani dellโesecutivoโ.
Il governo, dicono ancora, avrebbe dovuto definire i decreti che chiariscono le modalitร dellโinserimento del canone in bolletta entro il 15 febbraio, โnon lo ha fatto e dunque รจ inadempiente โ hanno proseguito -. Invitiamo quindi Renzi a fare un passo indietro, chiedere scusa e rinunciare al canone in bolletta. Fin dal primo momento siamo stati contrari a questa assurda decisione, anche perchรฉ inganna i cittadini chiedendo loro i soldi per la Rai ma usandoli per altri finiโ
Maurizio Gasparri (FI): โIl governo ha agito con superficialitร e demagogiaโ
Sulla stessa linea anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che in Vigilanza ha rilanciato: โSul futuro della Rai gravano molte incognite. Il governo ha voluto imporre il canone in bolletta, ma non รจ riuscito ancora a definire le modalitร tecniche di questa riscossioneโ.
Lโassociazione delle imprese del settore, ha ricordato il senatore, โha giร bocciato sonoramente la norma rilevando come non siano stati ancora emanati i provvedimenti attuativiโ.
โSi รจ agito con superficialitร e demagogia โ ha sottolineato Gasparri โ, facendo una mini legge che ha dato il controllo della Rai al governo in maniera incostituzionaleโ.
Mediaset e La7: eliminare la pubblicitร da almeno un canale Rai
Nel dibattito intervengono anche le tv commerciali. In particolare Mediaset e La7 chiedono al governo di intervenire sul sistema televisivo e di eliminare completamente la pubblicitร in almeno uno o due canali importanti.
Cosรฌ i broadcaster potrebbero equilibrare i loro conti dopo che la legge di Stabilitร , se le previsioni fatte da Mediobanca dovessero rivelarsi corrette, concederร alla Rai un maggior gettito di circa 280 milioni nel 2016.
Denaro che si aggiungerร al miliardo e 650 milioni dellโattuale gettito del canone e ai 700 milioni di pubblicitร per un totale di oltre 2 miliardi e 600 milioni.
Urbano Cairo, editore e proprietario di La7, ha commentato: โAssegnare a Viale Mazzini 280 milioni in piรน lโanno, in base alle stime di illustri istituzioni finanziarie, รจ uno scandalo. Inoltre negli ultimi quattro anni la tv pubblica ha fatto pure dumping, abbassando il costo della pubblicitร del 38%โ.
Questa operazione, ha indicato Cairo, โdanneggia non solo le tv, ma anche moltissimo i quotidianiโ. Secondo lโeditore di La7, โlโesecutivo, che vuole portare avanti unโazione riformatrice, non puรฒ procedere in questo modo, privilegiando la Rai, che tra lโaltro รจ la stessa azienda che viene controllata dalla politica. Un comportamento simile รจ dannoso per tutto il sistema dei media in Italiaโ.
Il consiglio?
โRipensare il sistema televisivo, prevedendo anche un nuovo assetto per la pubblicitร : se la Rai incassa 280 milioni in piรน dal canone, allora si tolga completamente gli spot da due canali importantiโ, ha suggerito Cairo.
Niente pubblicitร , quindi, come giร avviene in Spagna e Gran Bretagna, oppure in Germania dove gli spot ci sono solo dalle 17 alle 20 e in Francia dove i consigli per gli acquisti possono andare in onda solo dopo le 20.
La posizione di Cairo รจ stata condivisa anche da Gina Nieri, consigliere di amministrazione di Mediaset e direttore degli affari istituzionali e legali: โIl servizio pubblico va affidato alla Rai che รจ una realtร adatta a questa mission e che andrebbe finanziata prevalentemente con i soldi pubblici โ ha osservato Nieri -. Fa parte di un sistema che si tiene nel suo insieme e dunque il legislatore, entro maggio, quando si rinnoverร la concessione, dovrร regolare la quota di pubblicitร appannaggio della Rai, con lโobiettivo di trovare un equilibrio per tutto il sistema dellโeditoriaโ.
Cosa ne pensa Giacomelli?
A fine gennaio, al convegno a Roma โMicrofoni @pertiโ, il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, รจ intervenuto su tema dei tetti pubblicitari, sostenendo che si tratta di โun tema vero, se ne puรฒ parlare, purchรฉ si riconosca che รจ giusto combattere lโevasione con il canone nella bolletta elettricaโ.
โIl processo di eliminazione degli spot su alcune reti โ ha puntualizzato il Sottosegretario โ รจ stato giร avviato. Da maggio infatti canali come Rai Yoyo (che da solo incassa 7 milioni di euro lโanno) e Rai Storia saranno senza interruzioni. Quello della pubblicitร รจ un tema vero purchรฉ si riconosca che รจ giusto combattere lโevasione. Nella Legge di Stabilitร รจ inoltre chiarito che solo parte dei soldi andrร alla Rai, unโaltra parte andrร invece allโemittenza locale e alla riduzione della pressione fiscaleโ.
Bisognerร perรฒ vedere come funzionerร la lotta allโevasione con il canone in bolletta. Solo allora si potrร aprire un confronto sullโeliminazione della pubblicitร dai canali Rai.
Lโamministratore delegato Rai, Antonio Campo DallโOrto, รจ comunque giร al lavoro e ha annunciato di voler togliere gli spot da maggio anche su Rai Cinema e Rai 5.
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