PRIX ITALIA 2020, INIEZIONE DI FIDUCIA PER LA RAI
Uno degli appuntamenti più prestigiosi del panorama radio-televisivo e web internazionale non poteva non tenersi “in presenza”: stiamo parlando del 72° Prix Italia, il premio internazionale per Radio, Tv e Web, un evento promosso fin dal 1948 e organizzato dalla Rai. Per la seconda volta consecutiva è stata scelta Roma e quest’anno l’evento ha rappresentato anche un messaggio di speranza e di rinascita. “Un modo per riflettere- come affermato dal presidente Rai , Marcello Foa- sul ruolo del Servizio Pubblico che ha riscoperto la propria vocazione di servizio nel racconto dell’emergenza, sul paradigma della ‘Virtual Newsroom”, sul pubblico prezioso di giovani da non perdere, sull’iperconnessione derivata dall’isolamento che ha riaperto il dibattitto sui rischi e le opportunità delle piattaforme digitali”.
Con un record di oltre 250 prodotti presentati dalle emittenti, hanno aderito alla 72° edizione dieci nuovi broadcaster provenienti da Colombia, Danimarca, Francia, Monaco, Regno Unito, Thailandia, Uruguay e Venezuela.
Il 72° Prix Italia ha rappresentato una vera e propria sfida affrontata con soddisfazione e con successo dalla Rai.
Sul podio due prodotti innovativi di Inghilterra, Francia e Cina, con particolari riconoscimenti all’Italia: il primo podcast autoprodotto da Rai Radio3, Labanof, che vince come miglior Radio documentario e reportage e ottiene una Menzione speciale da parte della giuria Premio Presidente della Repubblica e La mia jungla, una produzione Rai Fiction che ottiene il Premio della sezione Web Fiction. Successo anche per Tv2000 che ottiene la menzione speciale Tv Documentario con la serie Benvenuti a casa mia girata nelle case delle famiglie durante il lockdown.
Grande soddisfazione anche per Duilio Giammaria, direttore di Rai Documentari, che ha prodotto “Senza respiro”. Il doc premiato, andato in onda su Rai2, è un racconto della vita e delle emozioni di medici, infermieri e pazienti e della potenza traumatica dell’esperienza del Covid19 in Italia. «È frutto del gruppo di lavoro di ‘Petrolio’ ora confluito nella Direzione Documentari – commenta Giammaria – che ha riunito con un lungo lavoro materiali RAI, PBS, ARTE insieme a quelli di film-maker indipendenti».
Si conclude così la sfida del Prix Italia nell’anno della pandemia e all’insegna di un ritorno al futuro (“Back to the future”) che mette insieme modernità e valori.