Postmoderno, sfida da veri cristiani
Saper leggere i segnali disseminati nel proprio tempo a indicare la direzione in cui muovono i flussi culturali, economici, politici รจ assolutamente necessario ma questo lavoro ermeneutico non รจ facile. Di Gabriella Cotta dal sito di Avvenire dellโ1 marzo 2016
Per un intellettuale in modo speciale, ma in generale per ciascuno di noi, saper leggere i segnali disseminati nel proprio tempo a indicare la direzione in cui muovono i flussi culturali, economici, politici รจ assolutamente necessario. Si rischia, altrimenti, di non avere le chiavi ermeneutiche per comprendere ciรฒ che pretende di rappresentare o effettivamente rappresenta, il mainstream che orienta tali flussi e condiziona le vite di tutti, facendo talora subire pesanti imposizioni culturali senza che, per lo piรน, se ne abbia chiara coscienza. ร bene dire subito che questo lavoro ermeneutico non รจ facile, sia per la complessitร delle idee dominanti che si propagano in modo sistemico, sia per la difficoltร di aver accesso a ermeneutiche diverse che consentano di relativizzarle, facendole percepire quali effettivamente sono, appunto sistemi di idee e non veritร inoppugnabili.
A questa constatazione dobbiamo aggiungerne subito unโaltra e cioรจ che questo compito grava particolarmente sulle intelligenze del mondo cristiano e soprattutto cattolico. Questโultimo in quanto detentore di una poderosa, ma, appunto, marginalizzata, ereditร culturale metafisica, che รจ precisamente quella a cui si oppone, nel mondo occidentale, il mainstream culturale di cui si sta parlando. La prima constatazione da fare, senza per questo abbracciare teorie apocalittiche o adombrare oscuri complotti, รจ che le strade culturali che si affermano oggi come dominanti nel mondo occidentale sono dichiaratamente post- cristiane. Possono in alcuni casi vivere di presupposti non propri, come ha sostenuto Bรถckenfรถrde, ereditare cioรจ piรน o meno consapevolmente idee e valori dellโepoca precedente, moderna, ancora forgiata dal cristianesimo, ma ormai quella a cui facciamo riferimento come epoca post-moderna รจ decisamente orientata in senso post- cristiano.
Un autore in modo piรน chiaro degli altri ha fatto propria questa posizione, imboccando la via della decostruzione del cristianesimo: Jean-Luc Nancy, che, rendendo giustizia a modo suo di ciรฒ che questo รจ stato per lโOccidente (vera e propria ossatura senza la quale questโultimo non รจ comprensibile) ha affrontato lo sforzo teoretico del ripensamento di una nuova filosofia prima. Di una filosofia, cioรจ, con ambizioni di riformalizzazione della comprensione dellโintero esistente, sotto il segno, completamente anti-cristiano, di un assoluto immanentismo che pensa appunto solo nellโesistente. Ma ci sono molti altri esempi a noi piรน vicini di questo orientamento e Umberto Eco, ampiamente celebrato in questi giorni, ne ha fornito una delle declinazioni piรน note e piรน efficacemente attive grazie alla trasversalitร di unโazione culturale in buona parte volta alla divulgazione di massa. Il suo capolavoro letterario รจ, non a caso, il manifesto di un nominalismo totalmente antimetafisico utilizzato in prospettiva post-moderna per la medesima operazione di scardinamento di strutture, concetti, significati aperti a una qualsiasi forma di trascendenza. Senza scendere nella complessitร teorica di questo orizzonte, che si presenta come un mutamento epocale poichรฉ si oppone a quel cristianesimo che Croce ricordava essere stato la piรน grande rivoluzione dellโumanitร , dobbiamo tuttavia sottolinearne alcuni punti fondamentali.
Primo: la ricordata pretesa a pensare in un orizzonte di completa immanenza, dove ci si riferisce esclusivamente allโesistente. Secondo e in immediata connessione, la negazione sempre piรน radicale della sostanzialitร di ciรฒ che esiste: lโessere umano, come tutti gli enti, non ha alcuna sostanza stabile, naturale, che lo definisca, ma o รจ un esistente storico tra gli altri, potenzialmente suscettibile di trasmigrare in altro da sรฉ, o รจ il frutto di relazioni -anzitutto โ storiche anchโesse โ neppure codificate come avveniva nella psicoanalisi classica, freudiana, ma prodotte dal libero gioco della storia, delle convocazioni, del sedimentarsi di poteri, o รจ letto come un organismo vivente tra gli altri, sottoposto alle leggi dellโadattamento evoluzionistico.
Da questi due presupposti principali discende una conseguenza di fronte alla quale i cattolici italiani (e non) si trovano ad avere poche armi in mano, spesso inconsapevoli della sua portata culturale, che รจ, oltre alla disumanizzazione, una totale relativizzazione etica e morale. Se lโessere umano (non รจ certo piรน possibile parlare di โpersonaโ nellโorizzonte attuale) รจ pensato come fluido, privo di una sua natura, ancor di piรน, desostanzializzato e privo di identitร , come pensare etica e morale se non come prese di posizioni altrettanto fluide, duttili, totalmente determinate storicamente, sempre ripensabili e modificabili? Se il postmoderno puรฒ essere posto, come viene costantemente fatto, sotto il segno della famosa frase di Nietzsche ยซnon esistono fatti, solo interpretazioniยป, diventa molto chiaro, che lโonere delle prova (che esista cioรจ un orizzonte legato a un dato ontologico permanente) spetta al pensiero cristiano.
Carlo Ossola rispondendo a una domanda durante un incontro di โitalianieuropeiโ, ragionava su quanto il cristianesimo sia ยซimbarazzanteยป per la cultura europea. Quindi proponeva quellโinversione dei valori proclamati da Maria nel Magnificat (ma a maggior ragione si potrebbe ricordare il discorso della montagna) evidentemente contando sulla inoppugnabile veritร di queste sublimi proposte e ritenendole ampiamente condivise. La mia convinzione, ricavata da quanto esplicitamente dichiara quella parte del pensiero che, pur non essendo tutto il pen- Massimo Cacciari in unโintervista televisiva ha avuto modo di sostenere la recente proposta di legge in materia di unioni civili e stepchild adoption, pur sottolineando lo stravolgimento culturale che cosรฌ si introdurrebbe: assoluta novitร nel panorama non solo dellโOccidente, ma mondiale. Tutto ciรฒ che lโOccidente aveva guadagnato in materia di diritto di famiglia e di regolamentazione del rapporto coniugale rispetto al paganesimo, viene oggi dichiarato obsoleto per tentare strade totalmente innovative. Dobbiamo sapere, tuttavia, su quali basi queste poggino: lโartificializzazione della vita, la progressiva e sempre piรน radicale de-naturalizzazione, la dissoluzione di ogni tipo di legame strutturato, la riduzione del nostro orizzonte a un presente privo di mediazioni, che si tenta di ridurre a un presunto โdato di fattoโ in continua composizione e scomposizione. Di fronte a questo i cattolici devono sapere che se la fede smuove le montagne, la ragione aiuta a capire di quale materiale siano fatte.