Politica, se ci sei batti un colpo…
“La banalizzazione mediatica sulla pericolosità del gioco d’azzardo sterilizza ogni approfondimento e curiosità critica; fino ad influenzare anche le decisioni politiche e amministrative”. Maurizio Fiasco, sociologo della Consulta Nazionale Antiusura, non ha dubbi sull’impatto sociale che porta con sé il fenomeno dilagante del gioco d’azzardo, in tutte le sue forme. Intervistato da IL TELESPETTATORE, Fiasco offre uno sguardo a tutto tondo sui ‘temi sensibili’ del gioco d’azzardo nel nostro Paese: patologia, migrazione globale verso i mercati digitali, convergenza tra gambling e gaming, comunicazione televisiva sul gambling, diritti, tutele e protezione della persona, ruolo dello Stato, paradossi della legge. Proprio per le sue attività di studio e ricerca su fenomeni quali il gioco d’azzardo e l’usura, di grave impatto sulla dimensione individuale e sociale, Fiasco è stato nominato, dal Presidente Sergio Mattarella, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
di Maria Elisa Scarcello
da Il Telespettatore
Prof. Fiasco quanto è esteso il mercato del gioco d’azzardo, in particolare nella sua forma digitale?
Preciso che il gioco d’azzardo ha preso a galoppare nelle sue forme digitali dal 2015. L’ultimo anno su cui si hanno dati certi è il 2019, e vi si documentano circa 34 miliardi di euro giocati online. Per l’esattezza, siamo passati dai 10 – 15 miliardi (da quando furono autorizzati i casinò online), al drammatico dato dell’oggi. Inevitabilmente nel periodo del lockdown, il gioco d’azzardo da remoto (con uno smartphone, un tablet o un computer) è aumentato, proprio perché non è stato soggetto a restrizioni. Quindi, a fine 2020 dovremmo aver contato circa 44 miliardi di giocato “lordo”, con un aumento di 10 miliardi nell’arco di un anno. Al contrario, il gioco cosiddetto terrestre è diminuito di più della metà. Poiché tra le due modalità (quella digitale e l’altra con supporto fisico materiale) vi è una proporzione differente in quel che il banco trattiene a ogni girata, nel complesso gli italiani nel 2020 dovrebbero aver perso circa il 25-30 per cento di denaro in meno rispetto ai dati del 2019. Con oscillazioni da regione a regione, complessivamente dovrebbero aver giocato, secondo una proiezione molto attendibile, intorno ai 75-78 miliardi di euro, per lasciarne al banco intorno ai 15, tra quello che rastrella lo Stato e quanto affluisce nelle varie aziende che distribuiscono i giochi. Vedremo se le proiezioni sa- ranno state confermate quando il governo renderà pubblico il bilancio a consuntivo dell’anno del lock down.
L’azzardo online ha modificato i confini tra il ludico ed il patologico?
Sì, la potenza di calcolo dell’informatica fa davvero la differenza, nel convertire il divertimento, dapprima distaccato e saltuario, in effettiva dipendenza patologica. L’online, infatti, ottimizza un dispositivo (una sequenza obbligata di operazioni) detto “rinforzo secondario positivo” (quando si vince un premio) e del “rinforzo secondario negativo” (quando si perde, ma si è fortemente indotti a ripetere.
Immagino tutto questo governato con gli algoritmi e con le procedure della tecnologia digitale
Esattamente. Mentre io gioco, il sistema acquisisce una profilatura di me, e quindi amministra le fasi del rinforzo secondario positivo (e allora incrementa la possibilità di vincere) e le fasi del rinforzo secondario negativo, così la perdita non comporta di interrompere il gioco. C’è da aggiungere che le stesse procedure si presentano tanto nel gioco d’azzardo online, quanto nei videogiochi interattivi di nuova generazione. Tale tratto della problematica sta clamorosamente risultando negli ultimi anni: con la convergenza tra il gambling (il gioco d’azzardo per denaro online) e il gaming (il videogioco non per denaro, ma pur sempre online e che però utilizza comunque il denaro). Per l’esattezza, nel gioco d’azzardo propriamente detto il premio in denaro è lo scopo del giocare; nel gaming online (dove s’interagisce da remoto con il sistema tecnologico) il denaro è lo strumento per giocare. Nel gaming bisogna acquistare “crediti di gioco”, se s’intende continuare a giocare online. Quindi, le due modalità ‘gaming e gambling’ si combinano. Differisce solo la posizione logica del denaro.
Questo è un ulteriore dato allarmante dal momento che in teressa i minori e la loro sacro-santa tutela.
Con il gaming, l’unione “gioco più denaro” entra nell’esperienza an- che dei bambini: così come il giocatore d’azzardo vero e proprio ricarica il suo “conto di gioco” del gambling online (casinò su internet, slot machine simulate, scommesse a distanza ecc.); allo stesso modo il minore si reca, ad esempio dal tabaccaio, per ricari- care il suo conto di gioco del gaming online….continua a leggere su Il Telespettatore (da pag. 7 del pdf)…