Polemiche su caso Pomarelli, Aiart: “ Riflette una degenerazione complessiva nel linguaggio dei media”
Polemiche e indignazione in rete per il modo in cui viene raccontato su diversi media l’omicidio della 28enne Elisa Pomarelli.
“Non è accettabile – ci scrivono gli utenti – far passare qualsiasi messaggio che sui media ridimensioni la portata dell’accaduto o descrivere con toni buonisti e superficiali un assassino”.
L’Aiart interviene con una nota del presidente nazione, Giovanni Baggio, sull’irresponsabilità di scelte editoriali che scrivono brutte pagine di giornali e che danno un calcio in faccia al contrasto della violenza sulle donne.
“Fatichiamo ad accettare – precisa Baggio- narrazioni che mettono in scena, in maniera così irrispettosa ed esasperata una morte. Assumersi la responsabilità di un omicidio non è un gesto nobile ma la ammissione della colpa”.
“Nessun genere o linguaggio mediale – prosegue il presidente – è esente dal rischio della spettacolarizzazione – romanticizzazione della violenza. Definizioni come: ‘gigante buono’, ‘gesto d’impeto’, ‘equivoco’ non fanno altro che attenuare la responsabilità dell’aggressore e indirizzare messaggi fuorvianti al target delle e dei giovanissimi.
Il linguaggio dei media – conclude Baggio – riflette una degenerazione complessiva, nei media la parola è fondamentale ed è doppiamente problematico e inaccettabile che si permette di far passare un’informazione che annienta ogni regola deontologica.