Polemica su TG1, Aiart: “ Un servizio inaccettabile che annienta ogni regola deontologica e delegittima il giornalismo”
Dedicare alcuni minuti del TG1 delle 13.30 ad un servizio che enfatizza, promuove il nazismo, sottovalutandone i possibili effetti di emulazione, è una scelta editoriale che fa perdere di vista la credibilità del giornalismo stesso. Si tratta di un servizio, andato in onda oggi, che ha sollevato non poche polemiche e indignazione nei telespettatori tanto che c’è chi chiede alla Maggioni ‘se è fiera di quel servizio mandato in onda sul suo Tg? ‘ e chi ‘se la Rai è proprio sicura di dover inseguire tutto lo stupidario, giusto per la paura di essere soppiantata dai social?’.
Giovanni Baggio, presidente nazionale dell’AIART commenta così: “Auspichiamo un giornalismo che sappia riprendersi la sua credibilità e smarcarsi da forme che giornalismo non sono. Il nazismo e il razzismo non sono opinioni, ma crimini. Sono attacchi all’Europa e ai valori che essa rappresenta. E il servizio pubblico dovrebbe sentire l’impegno per una lucida coscienza storica e fare da antidoto ad ogni forma di violenza, sacrilegio e insulto”- poi precisa – si tratta di una questione deontologica fondamentale che dovrebbe costituire un limite invalicabile soprattutto per il servizio pubblico”.
Ecco perché l’Aiart è intervenuta, tramite il presidente Baggio, con una apposita lettera al nuovo presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, affinché usi vigilanza e severità sull’inopportunità di scelte editoriali che annientano diritti e ogni regola deontologica.
Rispetto della Carta di Treviso; rispetto della Carta di Assisi; rispetto e conseguente applicazione del Testo Unico dei doveri del giornalista; adozione di una Carta deontologica del giornalismo scientifico: questi alcuni dei punti indicati – nella nota inviata a Bartoli – dall’Associazione cittadini mediali nel rispetto della specificità del suo operato.