Polemica su caso Ferragni, Baggio (Aiart): “Affermazioni inaccettabili che ci inducono a ribadire l’impatto sociale degli influencer, il dovere di regole non più aggirabili e la consapevolezza dei genitori sull’esposizione precoce senza filtri”

Su Rete 4 a Zona Bianca si risentono affermazioni come ‘il corpo è mio e lo gestisco io’. Affermazioni che ci inducono a ribadire con forza l’impatto sociale su quanto circola sui social da parte dei cosiddetti influencer  che hanno ovviamente  l’obiettivo di influenzare il costume e la vita sociale”.  Lo ricorda Giovanni Baggio, presidente nazionale Aiart, su uno degli argomenti più chiacchierati degli ultimi giorni anche in tv: il caso di Chiara Ferragni nuda sui social, scatenato da Giulia, la bambina di 11 anni che ha ricordato all’imprenditrice digitale di essere innanzitutto una mamma.

“Proprio per questo occorre che l’accesso ai social – precisa Baggio – sia regolato in modo che i minori siano tutelati fissando in modo chiaro e non aggirabile il limite di età per il loro accesso”.  

“Fondamentale, e mai da sottovalutare, una maggiore consapevolezza da parte dei genitori sulla gravità di una esposizione precoce e senza filtri ai contenuti social, conclude Baggio”