Pedopornografia, Sentenza choc della Cassazione. Aiart: “A quali inconfessabili interessi serve questa sentenza?”
“Siamo grati alla Cassazione che ha dato la stura alla pedopornografia. Siamo anche disponibili a spiegare i dieci modi diversi con cui si possono comprare i consensi dei pre-adolescenti e dei minorenni”. Giovanni Baggio, Presidente nazionale dell’Aiart, commenta così la recente sentenza choc della Cassazione in base alla quale non si configurerebbe il reato di produzione di materiale pedopornografico quando un over 14 acconsente alle relative riprese, anche con un adulto, purché ad uso privato.
La Cassazione ha espresso così questi nuovi principi: “Nel rispetto della volontà individuale del minore con specifico riguardo alla sfera di autonomia sessuale, il valido consenso che lo stesso può esprimere agli atti sessuali con persona minorenne o maggiorenne, ai sensi dell’art. 609 quater cod. pen., si estende alle relative riprese, sicché è da escludere, in tali ipotesi, la configurazione del reato di produzione di materiale pornografico, sempre che le immagini o i video realizzati siano frutto di una libera scelta e siano destinati all’uso esclusivo dei partecipi all’atto”.
“Questo provvedimento – precisa l’associazione cittadini mediali – costituisce un’autorizzazione di fatto ai minori a realizzare filmati senza remore morali e consente agli adulti di poter usare il corpo di minorenni”.
“A quali inconfessabili interessi – si chiede l’Aiart – serve questa sentenza che si nasconde dietro il diritto soggettivo di un minorenne?” Un fatto gravissimo, soprattutto considerando l’attuale quadro di tutela dei minori e gli innumerevoli rischi online che abbiamo più volte denunciato agli Organi competenti”.
“Restiamo in attesa delle motivazioni di legge che verranno depositate, trattandosi per il momento di ‘ un’informazione’ provvisoria, ma ci si aspetterebbe che un organismo così importante partisse da presupposti diversi e da una lettura attenta e responsabile delle nervature della società anche attraverso lo specchio del web – conclude l’Aiart”.