L’incontro dell’AIART con Papa Francesco per i nostri 70 anni

Si รจ svolto ieri giovedรฌ 23 novembre l’incontro dell’AIART con Papa Francesco assieme ad altre associazioni e organizzazioni del mondo della comunicazione. Di seguito il testo dell’esortazione di Papa Francesco ai nostri rappresentanti

Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!

Sono contento di incontrarvi, quali membri della Federazione Italiana Settimanali Cattolici, dellโ€™Unione Stampa Periodica Italiana, delle Associazioni โ€œCoralloโ€ e โ€œAiart โ€“ Cittadini medialiโ€. Desidero esprimere il mio apprezzamento per il vostro lavoro quotidiano nel mondo della comunicazione. Vi occupate di stampa, televisione, radio e nuove tecnologie, con un impegno a educare ai media i lettori e gli utenti. Il vostro radicamento capillare testimonia il desiderio di raggiungere le persone con attenzione e vicinanza, con umanitร . Anzi, direi che ben rappresentate quella โ€œgeografia umanaโ€ che anima il territorio italiano. La comunicazione, dโ€™altronde, รจ questo: mettere in comune, tessere trame di comunione, creare ponti senza alzare muri. Negli ultimi anni diverse innovazioni hanno interessato il vostro settore e per questo รจ necessario rinnovare sempre lโ€™impegno per la promozione della dignitร  delle persone, per la giustizia e la veritร , per la legalitร  e la corresponsabilitร  educativa. Vorrei dunque invitarvi a non perdere di vista, nel contesto delle grandi autostrade comunicative di oggi, sempre piรน veloci e intasate, tre sentieri, che รจ bene non perdere di vista e che vanno sempre percorsi.

Il primo รจ quello della formazione. Non รจ un semplice compito, ma una questione vitale. In gioco cโ€™รจ infatti il futuro della societร . La formazione รจ la strada per connettere le generazioni, per favorire il dialogo tra giovani e anziani, quellโ€™alleanza intergenerazionale che, oggi piรน che mai, รจ fondamentale. Ma come educare, in particolare le giovani generazioni immerse in un contesto sempre piรน digitale? Cโ€™รจ un passo del Vangelo che puรฒ ispirare un buon approccio, quando Gesรน ci dice di essere ยซprudenti come i serpenti e semplici come le colombeยป (Mt 10,16). La prudenza e la semplicitร  sono due ingredienti educativi basilari per orientarsi nella complessitร  di oggi, specialmente del web, dovโ€™รจ necessario non essere ingenui โ€“ non essere ingenui โ€“ e, allo stesso tempo, non cedere alla tentazione di seminare rabbia e odio. La prudenza, vissuta con semplicitร  dโ€™animo, รจ quella virtรน che aiuta a vedere lontano, che porta ad agire con โ€œprevisioneโ€, con lungimiranza. E non ci sono corsi per avere prudenza, non si studia per avere prudenza. La prudenza si esercita, si vive, รจ un atteggiamento che nasce insieme dal cuore e dalla mente, e poi si sviluppa. La prudenza, vissuta con semplicitร  dโ€™animo, sempre ci aiuta ad avere lungimiranza. I settimanali cattolici portano questo sguardo sapiente nelle case della gente: non danno solo la notizia del momento, che si brucia facilmente, ma veicolano una visione umana, una visione cristiana volta a formare le menti e i cuori, perchรฉ non si lascino deformare dalle parole urlate o da cronache che, passando con curiositร  morbosa dal nero al rosa, trascurano la limpiditร  del bianco. Pertanto vi incoraggio a promuovere una โ€œecologia della comunicazioneโ€ nei territori, nelle scuole, nelle famiglie, tra di voi. Voi avete la vocazione di ricordare, con uno stile semplice e comprensibile, che, al di lร  delle notizie e degli scoop, ci sono sempre dei sentimenti, delle storie, delle persone in carne e ossa da rispettare come se fossero i propri parenti. E vediamo dalle tristissime cronache di questi giorni, dalle terribili notizie di violenza contro le donne, quanto sia urgente educare al rispetto e alla cura: formare uomini capaci di relazioni sane. Comunicare รจ formare lโ€™uomo. Comunicare รจ formare la societร . Non abbandonate il sentiero della formazione: sarร  esso a portarvi lontano!

Il secondo sentiero รจ quello della tutela. Il primo la formazione, il secondo la tutela. ยซNella comunicazione digitale si vuole mostrare tutto ed ogni individuo diventa oggetto di sguardi che frugano, denudano e divulgano, spesso in maniera anonima. Il rispetto verso lโ€™altro si sgretola e in tal modo, nello stesso tempo in cui lo sposto, lo ignoro e lo tengo a distanza, senza alcun pudore posso invadere la sua vita fino allโ€™estremoยป (Lett. enc. Fratelli tutti, 42). Per questo รจ fondamentale promuovere strumenti che proteggano tutti, soprattutto le fasce piรน deboli, i minori, gli anziani e le persone con disabilitร , e li proteggano dallโ€™invadenza del digitale e dalle seduzioni di una comunicazione provocatoria e polemica. Le vostre realtร , impegnate in questo settore, possono far crescere una cittadinanza mediale tutelata, possono sostenere presidi di libertร  informativa e promuovere la coscienza civica, perchรฉ siano riconosciuti diritti e doveri anche in questo campo. รˆ una questione di democrazia comunicativa. E questo, per favore, fatelo senza paura, come Davide contro Golia (cfr 1 Sam 17): con una piccola fionda fece cadere il gigante. Non giocate solo in difesa ma, rimanendo โ€œpiccoli dentroโ€, pensate in grande, perchรฉ a un compito grande siete chiamati: tutelare, attraverso le parole e le immagini, la dignitร  delle persone, specialmente la dignitร  dei piccoli e dei poveri, i preferiti di Dio.

Il terzo sentiero รจ la testimonianza. Vorrei indicarvi lโ€™esempio del Beato Carlo Acutis: ยซEgli sapeva molto bene che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicitร  e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle novitร  che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negativitร . Lui perรฒ ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezzaยป (Esort. ap. Christus vivit, 105). Quel giovane non รจ caduto in trappola, ma รจ diventato un testimone della comunicazione. La testimonianza รจ profezia, รจ creativitร , che libera e spinge a rimboccarsi le maniche, a uscire dalle proprie zone di tranquillitร  per rischiare. Sรฌ, la fedeltร  al Vangelo postula la capacitร  di rischiare nel bene. E di andare controcorrente: di parlare di fraternitร  in un mondo individualista; di pace in un mondo in guerra; di attenzione ai poveri in un mondo insofferente e indifferente. Ma questo si puรฒ fare credibilmente solo se prima si testimonia ciรฒ di cui si parla.

Cari amici, vi ringrazio per la visita e vi invito ad andare avanti. Affido il vostro impegno a San Francesco di Sales e al Beato Carlo Acutis, perchรฉ guidino i vostri passi sui sentieri della formazione, della tutela e della testimonianza. Di cuore benedico voi. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!