Niente siti porno senza tutele: la Germania difende i minori. E l’Italia?

Chiusi Pornhub, YouPorn e altri siti collegati. Per continuare ad operare in Germania dovranno mettere in atto efficaci sistemi di verifica dell’età dei loro utenti. Il contesto italiano: gli interventi del Garante per la protezione dei dati personali, del presidente nazionale AIART e della presidente del CNU.

di Riccardo Colangelo

L’OBERVERWALTUNGSGERICHT (Tribunale amministrativo superiore) di Münster, in Germania, ha recentemente confermato la decisione
dei giudici di Düsseldorf, risalente allo scorso anno e relativa ad alcuni noti portali pornografici.
Il tribunale amministrativo, in primo grado, aveva a propria volta confermato un provvedimento della Media Authority tedesca del land della Renania Settentrionale-Vestfalia.
In merito a quest’ultimo, si tratta, in base a quanto attualmente emerso, di un provvedimento a tutela dei minori, che in sostanza apre la strada al divieto di operatività, nel contesto tedesco, di tali portali, nonostante le società che li gestiscono abbiano sede legale a Cipro (come peraltro evidente nei termini e le condizioni d’uso dei singoli portali, che fanno inoltre espresso riferimento alla normativa di tale Stato). Il riferimento al sostanziale blocco di tali portali, oltre a richiamare una controversia in corso da anni, si ricollega a una chiara presa di posizione della locale Autorità tedesca competente in materia di media, la quale, stando a quanto emerso, ha condizionato la prosecuzione della fornitura dei servizi propri dei siti in questione al ricorso a strumenti tecnici che ne assicurino l’accessibilità ai soli soggetti maggiorenni.
In tal senso, emerge nuovamente la rilevante e problematica questione dell’effettiva ed efficace verifica dell’età dei fruitori dei servizi on line, ed in particolare dei social, che, anche nel nostro contesto italiano, è stata di recente ed è tuttora al centro di vari provvedimenti e interventi anche dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali.

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