Morto Sergio Zavoli, Aiart: “Pietra miliare per la storia della televisione del nostro Paese”
Nel 1954, il 3 gennaio, inizia la televisione italiana. E’ la data ufficiale. E comincia con grandi nomi della cultura, tra questi – l’Aiart – ricorda Sergio Zavoli.
Testimone e narratore di mezzo secolo di storia d’Italia. In Rai è stato giornalista, direttore, presidente (dal 1980 al 1986), e ricordato come “il principe del giornalismo televisivo”, secondo la definizione di Indro Montanelli.
“Politico arguto, rappresentante istituzionale operoso, grande Maestro del giornalismo televisivo e pietra miliare della storia della televisione del nostro Paese”: ad affermarlo è Giovanni Baggio, presidente nazionale Aiart, che ama citare il grande intellettuale italiano che cambiò la tv così: “Il problema è di educazione e trasparenza: la Tv dovrebbe essere la prima agenzia civile tenuta a smontare i linguaggi più strumentali e corrivi…Competere distinguendosi, non appiattendosi sul modello della concorrenza..”.
Parole importanti – conclude Baggio – con cui Zavoli usava la sua forza mediatica per intervenire a favore di un sano cambiamento della tv.
“Maestro e amico. Rispettate la parola, tutto quello che dite ha una responsabilità enorme…mai sostituire con l’ornamento la chiarezza. Come e perché?… non dimentichi mai queste domande”: Maria Elisa Scarcello, direttrice de Il Telespettatore, lo ricorda e saluta così.