Il Canone Rai uscirà dalla bolletta. Aiart: “Gesto che restituisce libertà al cittadino e invoca la Rai ad essere davvero un servizio pubblico”.
“E’ un gesto che restituisce libertà al cittadino ed insieme chiede alla Rai di essere davvero un servizio pubblico capace di conquistarsi la fiducia dei propri ascoltatori”. Giudica così, Giovanni Baggio, presidente nazionale dell’Aiart, la decisione del presidente del Consiglio, Mario Draghi, di accogliere la richiesta di Bruxelles e togliere il pagamento dell’abbonamento tv dalla fattura della luce «per motivi di trasparenza e concorrenza».
La riforma voluta dell’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi sta quindi per essere accantonata dall’attuale premier, Mario Draghi. La fattura dell’energia elettrica, riporterà quello che avrebbe sempre dovuto indicare, cioè: consumi (e tasse) che riguardano solo la fornitura di elettricità, lasciando fuori i 90 euro all’anno di abbonamento alla televisione.
“Al sindacato dei dipendenti Rai che invoca il contratto di servizio per chiedere certezze di fondi- afferma Baggio- occorre ricordare che il contratto di servizio andrebbe onorato in ogni suo punto. Solo così i cittadini vedrebbero la differenza con le reti private e volentieri sosterrebbero la rete pubblica”.
“Il tempo delle pretese e delle risorse a prescindere dal servizio- precisa il presidente dell’associazione cittadini mediali- deve finire.
L’Aiart disse, fin dal principio, NO a qualsiasi possibilità di inserire il canone in bolletta e oggi giudica con soddisfazione la recente proposta, ancor più considerato che in Rai non è stata ancora fatta una rigorosa spending review. Secondo l’associazione cittadini mediali, servono ‘reali tagli alla spesa, maggiore creatività per nuovi contenuti, qualità nella programmazione’.
Incoraggiamo- conclude Baggio- il Governo a scelte in linea con i principi di Bruxelles e chiediamo alla Rai di tornare ad essere una Tv pubblica.