Hate speech online : come si sviluppa e si combatte l’odio nello scenario digitale
(di Giacomo Buoncompagni) Mercoledi 3 maggio alle ore 14:30, presso la Facoltà di Scienze politiche e comunicazione dell’Università di Macerata, si terrà la presentazione del libro “L’odio online. Violenza verbale e ossessioni in Rete”, autore il prof. Giovanni Ziccardi, docente di Informatica giuridica presso l’Università di Milano.
Un testo fondamentale per l’analisi dei media nella società contemporanea, in quanto, ancora troppo spesso, oggi commettiamo l’errore di trattare Internet come “altro da sé”.
Ogni giorno, utilizzando i social media, ci imbattiamo anche per sbaglio in espressioni verbali violente (hate speech). L’odio verbale in Rete rappresenta una realtà che non si limita solamente alla dimensione virtuale, ma ha effetti concreti anche nella vita offline.
I social network rischiano sempre più di trasformarsi in ambienti tossici, in campi di battaglia, “far west virtuali” dove domina il conflitto, dimenticando cosi l’esistenza di un’etica, di regole conversazionali, nei processi comunicativi online ed offline.
L’odio sul web nasce dalla realtà e lì poi ritorna.
Bullismo, omofobia, odio politico e religioso, tutto questo diventa “cyber” e si trasforma in violenza verbale online, in azioni d’odio, le cui vittime sono spesso sconosciuti. Non esiste più, secondo Ziccardi, l’odio di una persona contro l’altra, ma ci sono migliaia e migliaia di persone che si coalizzano e condividono espressioni d’odio nei confronti di un singolo.
Questo avviene perché la tecnologia ha annullato le distanze ed ha consentito anche simili comportamenti che appaiono nuovi, quantomeno nella loro ricorrenza. Internet ha equiparato le discussioni, basta che l’argomento diventi un topic di tendenza e arriva ad assumere un ruolo di primaria importanza nella panoramica online.
L’istituzionalizzazione dell’odio porta ad un aumento del livello di tolleranza che è facile da raggiungere, ma non da rimuovere e il rischio è quello di abituarsi a certi tipi di espressioni.
Ziccardi parla di “mercato dell’odio”, hate speech crea flusso, interazione, diventa “moneta relazionale” e quindi, crea profitto e consenso.
La sua diffusione avviene attraverso 3 fasi principali: volontà, incitamento e violenza.
La domanda lecita a questo punto è: Come ne usciamo?
Il professore propone 3 soluzioni efficaci: diritto, tecnologia ed educazione.
Capire le dinamiche interne al web, ritornare a ri-costruire le regole della comunicazione umana, saper riconoscere i reati d’opinione ricreando un quadro normativo di riferimento, potrebbero essere buone soluzioni per ritornare a confrontarsi civilmente anche all’interno delle piattaforme digitali.
Tutto questo verrà affrontato all’interno del seminario, che seguirà un approccio interdisciplinare per affrontare in modo completo il tema della violenza verbale all’interno dell’ambiente digitale.
Introdurrà l’evento la sociologa Alessia Bertolazzi (Unimc) e accompagneranno la presentazione del libro e la riflessione del prof. Ziccardi, gli interventi della docente di Comunicazione Lucia D’Ambrosi (Unimc), del prof. di Diritto Costituzionale Simone Calzolaio (Unimc) e quella del Presidente provinciale Aiart Macerata, Giacomo Buoncompagni, esperto di media digitali.