Fedez – RAI. Aiart: “La Rai è ancora servizio pubblico? Curiamo la malattia della partitocrazia oppure basta con l’obbligo di sostenere a nostre spese gli influencer di turno.
La polemica non si ferma, da una parte e dall’altra. Sono passati due giorni dal concerto del primo maggio e la vicenda Fedez – Rai continua a tenere banco.
L’AIART, attraverso il presidente nazionale Giovanni Baggio, prende posizione sulla vicenda, come occasione per riflettere, con una domanda radicale: “La Rai è ancora servizio pubblico?”
“Se si – afferma Baggio – allora qualcuno deve spiegare la confusione che regna. Il concerto del 1 maggio non è luogo di arringhe politiche ma momento ( e che momento) per riflettere insieme sul lavoro e sulla dignità dei lavoratori”.
“La nostra Repubblica – ricorda il presidente – è fondata sul lavoro e questo diritto doveva essere messo in prima fila; non omesso per esaltare altro tipo di diritto che nulla ha a che fare . A meno che non si voglia parlare di lavoro, perché meglio parlare d’altro…”
“Se si – continua Baggio – allora basta con la propaganda a buon mercato e senza alcuna regola democratica, basta con l’invadenza e la prepotenza delle varie rivendicazioni senza il minimo contraddittorio, anzi con la gogna pronta per chi la pensa diversamente e non si allinea con il ‘nuovo’ che avanza…”
“Chi ha dimenticato cosa sia la Rai? – precisa il presidente dell’AIART – ci sono nuovi padroni che ne fanno quello che vogliono in dispregio a tutto (contratto di servizio in primis) e tutti.
Se no ( la Rai non è più servizio pubblico) – conclude Baggio – allora basta con l’obbligo di sostenere a nostre spese la gran cassa dell’influencer di turno e i suoi pensieri”.