Dopo le parole del Papa sull’aborto il Belgio convoca il nunzio apostolico. Aiart: “Vigiliamo contro la deriva totalitaria del pensiero unico che si inserisce anche nelle nervature dei media..”.
“Vigiliamo contro la deriva totalitaria del pensiero unico. Una piaga preoccupante che si inserisce sempre più nelle nervature della società, anche attraverso i media con rischi sull’attendibilità delle informazioni diffuse e sulla creazione di consenso rispetto alla libertà di pensiero e delle coscienze”.
Commenta così Giovanni Baggio, presidente nazionale dell’Aiart- l’associazione cittadini mediali con sede in uno dei poli comunicativi della Conferenza Episcopale Italiana- la dichiarazione del primo ministro dimissionario del Belgio, Alexander De Croo, in merito alle parole di papa Francesco sull’aborto durante la sua recente visita nel Paese. Parole che hanno scatenato l’ira del primo ministro tanto da affermare ‘Ciò che è successo è inaccettabile’ e da convocare il rappresentante della Santa Sede presso il Belgio.
“Questo è l’ennesimo caso delle conseguenze della ‘dittatura del pensiero unico’- precisa Baggio- che punisce quelli che la pensano diversamente o li minaccia o si agita perché c’è un pensiero difforme da quello dominante o meno”.
Per il presidente nazionale dell’Aiart si tratta “di una questione culturale di particolare rilievo in una cultura europea che ha sempre ospitato pensieri diversi, lasciandoli vivere e convivere”.
L’Aiart esprime forte preoccupazione e chiede con forza che il giornalismo italiano sappia distinguersi per un servizio informativo libero e imparziale, capace di ospitare con piena cittadinanza ogni pensiero che sia manifestato con rispetto per la persona umana, con ragioni solide alla propria base e con coerenza.