D.O.C. = Denominazione di Origine Culturale
Lorenzo Lattanzi, insegnante, presidente della sezione Marche e vicepresidente nazionale dell’Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Telespettatori ed esperto di Media Education, inaugura, giovedì 28 gennaio, alle ore 21, la rassegna “D.O.C. = Denominazione di Origine Culturale”, promossa da diversiComuni della Vallesina. La finalità è valorizzare il territorio attraverso i suoi autori e le sue espressioni della cultura. A fare da raccordo all’iniziativa è la biblioteca La Fornace di Moie.
La rassegna, ideata nei mesi scorsi, non si ferma nonostante le limitazioni dovute alla pandemia e utilizzerà come strumento di connessione la rete Internet, con dirette su Facebook dai luoghi significativi dei vari centri della Vallesina, a partire dalle biblioteche. Il primo incontro, quello appunto con Lattanzi, sarà dalla biblioteca La Fornace e si potrà seguire in diretta nella pagina Facebook dell’evento “D.O.C. = Denominazione Origine Culturale” e saranno anche registrati.
Quello che partirà giovedì sarà un primo ciclo di incontri con i comuni di Maiolati Spontini, Montecarotto, Monte Roberto, Mergo, Staffolo e Sassoferrato, e la collaborazione dell’associazione ATGTP, Teatro Giovani Teatro Pirata. A questa prima rassegna d’autore ne seguirà un’altra, che coinvolgerà i luoghi della cultura di Castelplanio, Cupramontana, Serra San Quirico, Rosora, Cerreto d’Esi.
Di grande interesse ed attualità il tema del primo incontro, con al centro il libro di Lattanzi dal titolo “Non è mai troppo presto… per ripensare l’educazione nell’era digitale”. Interverranno il sindaco di Maiolati Spontini Tiziano Consoli e il dirigente dell’Istituto comprensivo “Carlo Urbani” di Moie Vincenzo Moretti. A moderare sarà l’assessora alla Cultura Tiziana Tobaldi.
Lattanzi è autore di articoli scientifici e divulgativi, relatore in numerosi convegni e incontri formativi. Nel 2017 ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con una tesi dal titolo: “Ripensare l’educazione nell’era digitale”, che ha ricevuto dall’associazione MED Mediaeducation nel 2018 il premio nazionale “Roberto Giannatelli” come migliore tesi di dottorato sull’educazione mediale.
Nel 1960 la Rai mandò in onda la prima puntata di “Non è mai troppo tardi”, trasmissione curata e condotta dal maestro elementare Alberto Manzi, con l’ambizione di combattere l’analfabetismo nel nostro Paese. I risultati furono superiori alle più rosee previsione. Oggi, l’autore accoglie una nuova sfida: ripensare l’educazione nell’era digitale. Per esortare quanti hanno a cuore l’educazione a farsi carico dell’educazione mediale dalla più tenera età, perché, spiega Lattanzi, «oggi si pensa che i bambini siano già esperti di tecnologia solo per il fatto di essere nati “immersi” nel contesto digitale e che possano persino aiutare gli adulti. Mentre è necessario che ogni adulto genitore, insegnante, allenatore… o con qualsiasi altro ruolo educativo, trovi il coraggio di affiancarli, per accompagnarli nelle esperienze mediali. avere uno sguardo integrato, conoscere elementi essenziali delle neuroscienze e delle dinamiche mediali per inserirli nei contesti formativi scolastici, familiari ed extrascolastici, per educarsi ed educare a cogliere appieno tutte le opportunità del web, alimentando al contempo senso critico e responsabilità».
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