Consiglio di Stato boccia il Canone Rai in bolletta

Pubblicato da lentepubblica.it il 15 aprile 2016
I giudici del Consiglio di Stato hanno appena emesso una sonora bocciatura nei confronti del decreto ministeriale sulle nuove regole relative al canone Rai contenute nella legge di Stabilitร  2016. Il parere del Consiglio di Stato era necessario per lโ€™approvazione del decreto attuativo della riforma, decreto che il Ministero dello Sviluppo Economico doveva emettere entro il 14 febbraio.
Una sonora โ€“ seppure non definitiva โ€“ bocciatura dal Consiglio di Stato, che per legge deve dare un parere su questo atto prima che sia promulgato. Un giudizio che arriva a metร  aprile quando mancano ormai poche settimane alla prima bolletta elettrica con dentro lโ€™imposta della tv, quella di luglio.

Con la segnalazione di varie ยซcriticitร ยป: si va dallโ€™assenza nel testo della definizione ยซdi cosa si intenda esattamente per apparecchio televisivoยป, proprio nellโ€™era dei tablet e degli smartphone, al mancato profilo puntuale dellโ€™utente esentato dal pagare lโ€™abbonamento alla tv pubblica, al rispetto della privacy. Inoltre, i giudici amministrativi eccepiscono sul lessico, in parte farraginoso, utilizzato dal ministero dello Sviluppo economico per scrivere il Regolamento.

Ci sarebbe poi un problema di privacy. Lโ€™addebito e la riscossione del canone in bolletta prevedono uno scambio di dati tra i vari enti coinvolti: anagrafe tributaria, autoritร  per lโ€™energia, acquirente della tv, ministero dellโ€™Interno, comuni e alcune societร  private. Il testo non prevede un regolamento specifico su questo tema che assicuri il rispetto delle normativa sulla riservatezza.

Inoltre โ€œmanca un qualsiasi richiamo ad una definizione di cosa debba intendersi per apparecchio televisivoโ€. E siccome oggi anche smartphone, tablet e altri apparecchi si prestano alla ricezione di programmi tv, โ€œprecisare che il canone di abbonamento รจ dovuto solo a fronte del possesso di uno o piรน apparecchi televisivi in grado di ricevere il segnale digitale terrestre o satellitare direttamente o tramite decoder costituirebbe un elemento informativo particolarmente utileโ€, in relazione agli obblighi contributivi dei cittadini.
Il Consiglio di Stato, nelle motivazioni della bocciatura, ha segnalato che ยซlโ€™adozione del decreto non รจ avvenuta nel rispetto del termine previsto dalla norma di riferimento e che non risulta espresso il concerto del Ministro dellโ€™economia e delle finanzeยป, concerto che ยซpuรฒ essere manifestato da un funzionario soltanto per espresso incarico o per delega del Ministro e non sotto la forma di semplice nulla osta al prosieguo dellโ€™iter proceduraleยป, come in effetti appare. Ma per il Mise si tratta di un rilievo formale che รจ rimediabile facilmente. I Giudici di Palazzo Spada mettono quindi in stand by il proprio parere in attesa delle modifiche e, soprattutto, dei chiarimenti richiesti al ministero.