Caso Insinna. Padula: “Comportamento da condannare ma evitiamo gogna mediatica”.
«Pur condannando il comportamento di Flavio Insinna, riteniamo ugualmente esecrabile la condotta dagli autori di Striscia la Notizia che, trasmettendo il fuori onda del conduttore di Affari tuoi, hanno creato un caso mediatico di cui avremmo fatto volentieri a meno».
Ad affermarlo è Massimiliano Padula, presidente dell’Aiart, l’associazione dei telespettatori e dei cittadini mediali a proposito dei commenti scortesi nei confronti di alcuni concorrenti che Insinna ha pronunciato a telecamere spente, durante la registrazione del suo programma.
«Questa vicenda – spiega Padula – va letta oltre l’azione di Insinna. È singolare, ad esempio, che Striscia la Notizia possa reperire così facilmente materiale Rai così come ormai sta diventando un cliché noioso l’accanimento del programma di Antonio Ricci contro Affari tuoi. La battaglia degli ascolti va vinta sulla proposta convincente dei contenuti e non tartassando il “nemico” a suon di colpi bassi. Questo atteggiamento – continua il Presidente – non fa che contribuire alla decadenza televisiva e anche a quella sociale. Non a caso sui social network è in corso la “crocifissione” di Insinna a suon di post e tweet violenti nonostante le sue scuse ufficiali.
Come associazione di tutela dei tele-utenti – conclude Padula – la domanda che ci poniamo e che giriamo alla Rai e a Mediaset è: “Chi lavora per chi?”. Se, infatti, la rincorsa agli ascolti si fa con materiale che passa da un’emittente all’altra in maniera misteriosa, non soltanto si disorientano gli spettatori, ma si lasciano intuire scenari inquietanti di bassezze e lotte interne».