Capodanno anticipato, la Rai licenzia il capostruttura
La presidente Rai Monica Maggioni: “Anticipare il countdown è stata una scelta deliberata autonoma non condivisa da nessuno”. Campo Dall’Orto: “La fiducia dei cittadini non si baratta con qualche punto di share”. Dal sito Quotidiano.net del 27 gennaio 2016
Roma, 27 gennaio 2016 – La colpa è stata sua: licenziato. Finisce così, con una decisione della Rai, la storia a viale Mazzini di Antonio Azzalini, il capostruttura di Rai1 responsabile di aver anticipato il countdown della mezzanotte di Capodanno. Una serata che rimarrà famosa anche per la bestemmia sfuggita nei commenti del ’sottopancia’. L’indagine interna ha fatto emergere la “piena responsabilità” di Azzalini nella decisione di anticipare lo scoccare della mezzanotte, una prassi “mai attuata” prima dalla Rai. Il licenziamento del dirigente è stato annunciato da Monica Maggioni in audizione davanti alla commissione parlamentare di Vigilanza. Dai risultati dell’indagine interna è emerso che l’anticipo è stato autonomamente deciso dal capostruttura, presente in loco a Matera, a carico del quale è stato aperto un procedimento disciplinare”.
“Azzalini ha quindi richiesto di essere ascoltato dall’azienda, audizione avvenuta la scorsa settimana. Gli elementi complessivamente emersi nel corso dell’istruttoria – riferisce la Rai – hanno confermato la piena responsabilità del dirigente, la cui difesa si è basata su argomentazioni non veritiere e ulteriormente lesive dell’immagine dell’azienda che, a differenza di quanto da lui affermato, non ha mai attuato la prassi di anticipo dell’orario di Capodanno”. “Al termine di un’attenta riflessione, Rai ha deciso dunque di procedere alla risoluzione del rapporto di lavoro con il dottor Azzalini”, conclude la nota.
MAGGIONI – “Non si può dire che ’si è sempre fatto così’, perché dall’istruttoria emerge che non si faceva sempre così2, spiega il presidente Rai, Monica Maggioni. Insomma, si tratta di una “scelta deliberata autonoma non condivisa da nessuno”, che rischiava di “mettere in discussione la credibilità del servizio pubblico”. “Decidere scientemente di minare questa credibilità è stato ritenuto un atto inaccettabile – ha detto ancora Maggioni – Abbiamo un’altra idea di servizio pubblico”.
PRONTO IL RICORSO – Antonio Azzalini impugnerà in sede giudiziaria il licenziamento comunicatogli dalla Rai. Lo fa sapere lo stesso capostruttura Rai, spiegando che “a tal fine ha dato mandato agli avvocati Domenico D’Amati e Giorgio Assumma di predisporre ogni opportuna iniziativa per la tutela dei suoi diritti, con riferimento ai vizi formali e sostanziali e alle finalità del provvedimento. Al magistrato – spiega ancora – sarà chiesto tra l’altro di acquisire i documenti aziendali che sono stati negati alla difesa in occasione del procedimento disciplinare”.
CAMPO DALL’ORTO – Anche il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, decide di dire la sua sulla vicenda, pur senza fare riferimenti espliciti ad Antonio Azzalini. In un comunicato sottolinea che la fiducia dei cittadini non può essere barattata “per qualche punto di share”. “Il servizio pubblico – afferma – non può dimenticare il senso e lo scopo della sua esistenza. E’ ’pubblico’ perché fa parte della ’cosa pubblica’ e perché si rivolge al ’pubblico’, ovvero i cittadini telespettatori che non devono mai trovarsi nella condizione di dubitare dell’onestà intellettuale di chi gli offre un programma. Se ciò accade il servizio pubblico cessa di essere tale”. “La nostra missione – aggiunge – è innanzitutto quella di essere credibili, di ripagare senza la minima eccezione il patto di fiducia che il nostro ruolo e la nostra missione prevedono sia intrattenuto con il cittadino. I cittadini, il pubblico, sono il fine e il motivo stesso della nostra esistenza. Mai, in nessun caso, possono essere strumento, peggio ancora se di tornaconto personale. Questo non va mai dimenticato”. “Ottenere qualche punto di share in più a scapito del rapporto fiduciario con i cittadini, anche solo con uno di essi, non è ammissibile. La Rai è la casa di tutti ed è costruita proprio su questo legame fondamentale, difeso e custodito quotidianamente dall’impegno appassionato e competente di migliaia di professionisti che lavorano per il servizio pubblico. E’ su tutti questi valori che insieme continueremo a costruire il futuro della Rai”, conclude.
“CAPRO ESPIATORIO?” – “In Rai succedono cose ben più gravi di quanto è avvenuto a Capodanno. Guardiamo il caso del programma diseducativo ’Ti lascio una canzone’. Non vorremmo che alla fine Azzalini fosse solo un capro espiatorio”, afferma Luca Borgomeo, presidente dell’associazione di telespettatori cattolici Aiart. “Può andare anche bene licenziare Azzalini, ma qui è tutta la filiera di produzione che non ha funzionato – continua Borgomeo – E poi la Rai la smetta di fare programmi con gli sms a pagamento, che hanno il solo scopo di alzare gli ascolti e di fare incassi”.
GASPARRI – “Un’ottima notizia quella che ci ha dato la presidente della Rai in Commissione di vigilanza: il dirigente che anticipava orari e cantava insulti a Capodanno è stato licenziato. Faceva il coro nel famoso ’va. . . ’ di Masini e c’è finito lui. Avevamo auspicato decisioni serie. Ci sono state. Ora avrà tutto il tempo per cantare e a casa potrà spostare le lancette a piacimento”, dichiara Maurizio Gasparri di Forza Italia.