AIART su gioco Poppy Playtime: “Manca un’educazione a vivere le emozioni. La disinformazione sul contenuto del gioco è il potenziale pericolo. I genitori devono sapere”.
L’incubo delle trappole disseminate sulla rete, camuffate da giochi di sopravvivenza con volti buffi traslati dal mondo dei fumetti e che in passato sono stati responsabili di un centinaio di suicidi in molti Paesi oggi veste i panni di Huggy Wuggy con il volto di un personaggio blu spaventoso con labbra rosse e denti affilati. Si tratta del gioco di sopravvivenza horror Poppy Playtime, simile alle storie di Momo Challenge.
L’avvertimento dell’AIART, l’associazione cittadini mediali, riguarda i potenziali pericoli per i bambini, la poca consapevolezza dei genitori nell’uso degli spazi digitali dei bambini e il dovere di una maggiore informazione sul contenuto del gioco.
Giovanni Baggio, presidente nazionale dell’Aiart, massmediologo, Preside e Rettore dell’Istituto De Filippi di Varese, analizza i rischi del nuovo gioco e i potenziali pericoli. “Il gioco stesso è un’esperienza spaventosa progettata per emozionare e turbare. Manca un’educazione a vivere le emozioni- spiega Baggio- e solo alcune esperienze nelle scuole hanno affrontato questo tema. Caricare a molla le emozioni forti senza sostenere un percorso per imparare a viverle e se necessario, esorcizzare, non è un aiuto a questa generazione di preadolescenti già sotto pressione per pandemia e guerra”.
La maggior parte del panico – conclude il presidente – circonda contenuti correlati creati su Tik Tok e YouTube che presentano i personaggi del gioco in scenari inquietanti. Ci auguriamo – rivolgendoci alle istituzioni competenti – che non avvengano ulteriori tragedie per farci chiedere fino a quale limite può spingersi la stessa industria della comunicazione e del consumismo tecnologico.