Aiart su censura nella prima serata di Rai 3: “Il pensiero critico, bene essenziale per la tenuta democratica del Paese”
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Un episodio sconcertante ma prevedibile che riflette lo stato di un Servizio pubblico radiotelevisivo che smentisce in modo sempre più netto la sua mission originaria e originale: quella di essere appunto al ‘servizio’ dei suoi cittadini. Oltre che un altro brutto esempio di conduzione che contribuisce a spiegare come il nostro Paese sia al 46° posto al mondo per libertà di stampa.
Ad affermarlo il presidente Giovanni Baggio, riguardo la bufera che sta investendo la Rai, dopo il caso di Diego Fusaro censurato- ieri sera in prima serata nella trasmissione di Gramellini ‘Le parole della settimana’ – per avere esposto pacatamente il proprio punto di vista.
Resta imprescindibile, continua Baggio, che la Rai si ‘smarchi’ dalle pressioni politiche ed ideologiche che la paralizzano. E’ fondamentale – ricorda il presidente- un immediato riposizionamento che regga su un’efficace politica di partecipazione che apra le porte dell’azienda al sempre più essenziale dovere di trasparenza e libertà di pensiero critico che non solo deve essere tollerato ma desiderato, richiesto e benvoluto.
E’ questo- conclude Baggio– non si traduce in ‘politicamente corretto’ e/o tolleranza ma parte dal presupposto, essenziale per la tenuta democratica del Paese, che nessuno è depositario di verità assolute e immodificabili.