Addio ad Andrea Camilleri, padre del Commissario Montalbano

E’ morto oggi (17 luglio 2019) all’etร  di 93 anni Andrea Camilleri: scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo. Uomo poliedrico e arguto, rappresentante istituzionale operoso, Maestro di vita.

Il grande scrittore siciliano, autore della apprezzatissima serie di romanzi sul comissario di Vigata, ha lavorato per 30 anni in Rai: โ€œUnโ€™azienda misteriosa – la definiva – che ha, piรน volte, criticato per la suaย  deriva commercialeย  e per aver abdicato al ruolo di servizio pubblicoโ€.

Lโ€™Aiart, ย ama ricordarlo come serio antidoto alla tv che non fa pensare; puntualmente premiato dai telespettatori,ย  padre indiscusso di contenuti capaci di mettere insieme cultura, informazione e spettacolo.

โ€œNoi vogliamo ricordarlo soprattutto per i suoi insegnamenti di vita: ย pietra miliare per le dimostrazioni di rispetto alla dignitร  e identitร  del nostro Paese; prezioso esempio delle infinite possibilitร  di stimolo al ragionamentoโ€. ย Ad affermarlo รจ Giovanni Baggio, presidente nazionale Aiart, che ama ย citare il grande scrittore con queste parole: โ€œStiamo perdendo la misura, il peso della parola, le parole sono pietre, possono trasformarsi in pallottole. Bisogna pesare ogni parola che si dice e far cessare questo vento dellโ€™odio, che รจ veramente atroce ย e lo si sente palpabile intorno a noiโ€.

ย Parole importanti – conclude Baggio – ย con cui Camilleri usava la sua forza mediaticaย  per intervenire nel sociale e cercare di arrivare ai suoi lettori,ย  soprattutto quelli piรน giovani: โ€œBisogna che tutti i giovani si impegnino perchรฉ il futuro sono loro, รจ nelle loro mani. Spero molto nelle nuove generazioni, moltissimo. Non disilludetemi!โ€

Camilleriย  doveva tornare in scena alle antiche Terme di Caracalla, il 15 luglio, con uno spettacolo su โ€˜la suaย Autodifesa di Cainoโ€™. โ€œSe potessiย vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storieย e alla fine del mio โ€˜cuntoโ€™, passare tra il pubblico con la coppola in manoโ€, aveva detto piรน volte.

Lโ€™anno scorso aveva fatto il suo ritorno in scena come attore, 70 anni dopo il suo esordio, incantando ilย ย Teatro Greco di Siracusa e il pubblico di Rai 1 con le sue โ€œConversazioni con Tiresiaโ€œ, lโ€™indovino cieco del grande mito greco. Uno spettacolo di qualitร  – lo aveva puntualmente definito lโ€™Aiart –ย  un antidoto allโ€™intrattenimento facile, al trash che popola la tv italiana.ย  Una scelta giusta, premiata dai telespettatori.

La sua importanza come artista e intellettuale รจ stata proprio in questo costante impegno nella scrittura legata alle idee, soprattutto quelle di ย democrazia,ย  eguaglianza e dignitร , ย ย puntando il dito sul ruolo dei produttori che non รจ soltanto quello di produrre, fare industria e profitti maย  capire che lโ€™identitร , il messaggio culturale e sociale del Paese passa anche attraverso il loro lavoro.