Addio a Franco Battiato. Aiart: “Una musica capace di prenderci per mano fino a guidarci ‘dal senso della comunicazione ad una comunicazione di senso’ “
E’ morto Franco Battiato, maestro ineguagliabile della musica italiana, regista cinematografico, pittore, generoso benefattore di giovani musicisti al cui appello non ha mai saputo resistere.
Il modo più semplice per spiegare il suo lavoro è quello di chiamarlo ‘artista senza tempo’ e ascoltare l’essenza della comunicazione in ogni suo brano. Una musica indimenticabile capace di prenderci per mano fino a guidarci ‘dal senso della comunicazione ad una comunicazione di senso’
La musica colta, le incursioni nel pop, la capacità di portare il pubblico in mondi lontanissimi.
L’atto della composizione era per lui il più sublime e insostituibile dei gesti umani. Un patrimonio musicale che appartiene alla nostra cultura e alla nostra storia; tesoro inestimabile che riesce in maniera esemplare a parlare al cuore e allo spirito delle nuove generazioni.
Nella sua lunghissima carriera ha consegnato brani indimenticabili come La cura, Centro di gravità permanente, Voglio vederti danzare; ha sperimentato l’elettronica, si è misurato con la musica etnica, con l’opera lirica. Ha diretto diversi film tra cui Perdutoamor e Musikante Ludwig van Beethoven presentato alla Mostra del cinema di Venezia.
Ricordiamo Povera patria, la più struggente elegia cantata in Italia di fronte allo scempio della bellezza e della dignità umana. Un brano da ascoltare sempre e come compito da assolvere nelle scuole.
La cura dell’anima, la contaminazione dei saperi e delle sensazioni, l’idea dell’infinita profondità dell’uomo: è questa la musica del maestro Battiato e l’AIART lo ringrazia per ogni nota, per ogni parola.