Quale sarà il diritto del metaverso?
Quale legge si applica nel metaverso? Quella comune, che vale nel mondo
reale, oppure c’è un regolamento specifico per l’esperienza virtuale?
È possibile commettere un illecito usando il proprio avatar? Sicurezza
informatica e privacy: quale rilevanza? Ce ne parla Riccardo Colangelo.
La recente attenzione riservata al Metaverso non solo richiama alla mente di molti l’esperienza di Second Life, ormai piuttosto lontana, ma racchiude in sé, anche alla luce dell’evoluzione tecnologica e del crescente accesso effettivo ai dispositivi informatici e alla Rete, la necessità di indagare attentamente questo ambiente virtuale complesso, così come i servizi on line che presentano vari profili di somiglianza con il medesimo o sono ad esso strumentali, analizzandone le implicazioni in un’ottica necessariamente multidisciplinare. Tra le varie implicazioni del Metaverso, che dovrebbe essere aperto ed interoperabile, o dei metaversi più o meno compiuti che ad oggi, in un certo qual modo, tendono ad autoqualificarsi come tali, non possono sottacersi quelle rilevanti sul fronte giuridico. Questo in quanto – pur ricorrendo in senso stretto alla realtà virtuale, cosi come anche a quella aumentata – non si tratta di un ambiente qualificabile come un “far west virtuale”, valendo anche in tal caso la generale impossibilità di distinguere nettamente tra on line e off line, se non
considerandoli entrambi come due facce della stessa medaglia e, quindi, della vita di relazione tra i singoli.
L’articolo completo è disponibile nel nuovo numero del Telespettatore a questo link. © Immagine: IoT for All.