“Ascoltate!” è il tema della Giornata delle Comunicazioni Sociali 2022. Aiart: “Spezziamo le abitudini autorefenziali aprendoci a quel che ci scorre accanto”
da Avvenire del 05/09/2022
Non saprei dire se il tema per la 56esima giornata mondiale delle comunicazioni sociali abbia voluto collocarsi in continuità con gli inviti all’ascolto che già nell’Antico Testamento sono presenti nei momenti decisivi della storia del popolo d’Israele, sopratutto nel Deuteronomio: <<Ascolta!>>. Gesù in diverse situazioni richiama i suoi a un ascolto che sia autentico ed effecace.
Particolarmente evocativa quindi mi è sembrata la scelta del tema e del titolo, capaci di porre al centro dell’attenzione la nostra attitudine all’ascolto. Una civiltà visiva come la nostra, abituata a far scorrere sui video milioni di immagini che ci riportano nelle più diverse situazioni di vita e nelle terre più lontane, ha dato enfasi allo sguardo, dimenticando forse come possa essere distratto e superficiale. Anche l’ascolto può essere privo di interesse e curiosità, e in definitiva di intenzionalità e attenzione.
E’ questo il primo ambito in cui la pastorale ordinaria deve ritrovare slancio: Ascoltarci. Gli organismi di partecipazione alla vita ecclesiale sono cresciuti in numero e articolazioni, eppure il sapersi ascoltare davvero rimane una sfida aperta per tutti, nella consapevolezza che solo un ascolto vero genera comunione e corresponsabilità. Dentro una comunità che sa ascoltarsi nascono iniziative che diventano accoglienza e soccorso del bisogno, che sanno avviare forme di accompagnamento di fronte a ferite non curabili se non con la pazienza dell’ascolto silenzionso e rispettoso. Anche le nostre comunità necessitano di non farsi prendere dalla frenesia delle cose da fare, per ritrovare la gioia di dedicare il tempo all’ascolto dell’altro. Nelle giornate dispersive delle nostre famiglie, divisi tra lavoro, impegni e incarichi, è necessario ritornare a momenti di ascolto tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra nonni e nipoti: l’intreccio di questi ascolti diventa la compagnia che, vincendo la solitudine, prepara a superare le inevitabili difficoltà. Si sente spesso parlare, grazie alla felice espressione di papa Francesco, di Chiesa in uscità, con l’invito a uscire dall’autorefenzialità delle nostre comunita. Ascoltare allora può anche significare mettersi in costante atteggiamento di disponibilità, cercando di intercettare le voci e le presenze diverse della vita che ci scorre accanto, superando le indifferenze che nascono da sentimenti di sufficienza e di giudizio. Ascoltare può significare anche abbattere i muri di silenzio costruiti dalle nostre routine. Certamente l’ascolto privilegiato sara per la Parola, quella che illumina tutte le vite e apre alla comprensione di sé e del proprio destino, che da luce alla storia e ne svela le pieghe segrete che ci chiamano all’impegno e alla presenza. Parola del Vangelo, parole della Chiesa e dei suoi pastori da ascoltare con intelligenza, piuttosto che rincorrere favole o maestri capaci solo di confermare le nostre percezioni….continua a leggere
da Avvenire del 05/09/2022