Dai territori esperienze ed iniziative per continuare a sentirsi comunità

A seguito di quanto sta avvenendo in questo periodo nel territorio italiano, l’AIART – Associazione Cittadini Mediali Onlus sezione di Fermo, vuole lanciare un messaggio positivo riguardo il mondo digitale. Ogni difficoltà che dobbiamo affrontare nella nostra vita, sia nella nostra sfera personale e/o familiare che in quella collettiva, ha spesso qualcosa da insegnarci. Le numerose informazioni sul COVID-19, che quotidianamente riceviamo, generano un clima di incertezza, paura e angoscia, offuscando la nostra spinta a riflettere in modo costruttivo.

Il presidente dell’AIART, dott. Marco Splendiani (psicoterapeuta) suggerisce che, in questo momento storico, la medialità rappresenti il nostro unico mezzo per relazionarci. La nostra fame di contatto, di calore e vicinanza umana è nettamente preminente sulla fame fisiologica: la digitalità permette di guardarci.

Aggiunge il dott. Splendiani: «È mio dovere restare a casa, ma è anche mia responsabilità deontologica supportare i miei pazienti: fare colloqui in videochiamata è stato fondamentale. I più restii hanno deciso di sospendere temporaneamente il percorso ma sono certo che solamente aver proposto un’alternativa fruibile, mi abbia permesso di inviare il messaggio: “Non sei solo”, “Sei importante”».

La vice-presidente dell’AIART, Elena Clio Vita, testimonia quanto la categoria più preziosa che il nostro territorio possiede, cioè quella dei giovani fermani, è la prima a poter beneficiare delle risorse che emergono da più fronti in momenti di crisi come questo. Ci racconta: Queste risorse sono messe in campo dai tutti noi, ciascuno per la sua parte e ci trasformiamo in veri e propri “deus ex machina” per limitare gli effetti di questa emergenza sanitaria e la categoria più preziosa che il nostro territorio possiede cioè quella dei giovani fermani è la prima a poterne beneficiare. E-mail , messaggi WhatsApp e pagine web linkate ai docenti dai rappresentanti del settore media-education parlano di video, audio, mappe e molto di più per lezioni a distanza per alunni dalla Scuola Primaria alla Secondaria di Secondo grado. Tutti quegli insegnanti che, per paura del cambiamento, erano ostili ad introdurre nelle proprie pratiche didattiche degli strumenti innovativi di tipo digitale, ora devono farvi appello a tutti i costi e tutto ad un tratto…scoprono che l’alunno di Falerone, un po’ contrariato da tutte quelle ore di chimica alla lavagna, comprende la formula chimica del perclorato di potassio per mezzo di un webinar che la prof. da casa sua gli ha linkato sul registro elettronico; oppure scoprono che quel bambino un po’ sulle nuvole del quartiere Santa Petronilla di Fermo è un appassionato di lupi ed è proprio con una filastrocca cantata in audio che finalmente l’ha memorizzata, per grande gioia della sua maestra di matematica, la quale ha ottenuto il suo scopo comodamente dal divano di casa propria.”


Ed allora, probabilmente, educazione mediale è proprio questo: testimoniare che il web è una ricchezza, che va scoperto, va conosciuto, va affrontato perché esso può sostenerci soprattutto in circostanze complesse come questa. Capirlo ed agire è una cosa urgente, ma possibile. In particolare gli adulti “fermani” che in questi giorni hanno superato tutte le loro debolezze, i preconcetti sui dispositivi ed il loro utilizzo, stanno imparando sulla loro pelle durante questa quarantena, che internet spesso può condurre per boschi impervi, ma ancora più spesso può aiutare i nostri figli, i nostri alunni, ad imparare e ad essere stimolati a crescere con leggerezza, con divertimento, con flessibilità e con curiosità sempre crescenti.