Sanremo 2020. Aiart su Junior Cally: “L’incitamento all’odio non è libertà di espressione artistica, ma barbarie – pagata con i soldi pubblici – segnalata ad Agcom e Rai”.

Il Festival non è ancora iniziato ma lo scenario di attesa è già colmo di segnalazioni di protesta relative alla presenza  di Junior Cally: il rapper che  si esibisce con la maschera, conosciuto in rete – da ragazzini sempre più bambini- per un curriculum ricco di insulti a sfondo sessuale e aggressioni verbali; con una spiccata propensione nel rappresentare la donna come insultabile trofeo tribale e con notevoli doti di pratica bullistica.  Un repertorio, quello del rapper  romano, che si muove entro questa cornice  e viaggia indisturbato negli smartphone di ragazzini e bambini.  

“Il rap è arte”: è questa la giustificazione del conduttore su questa scelta artistica.

Il Presidente nazionale dell’Aiart, Giovanni Baggio, commenta  uno scenario iniziale eticamente inaccettabile ma speranzoso che il Servizio pubblico si ricordi di essere tale anche a Sanremo: “La Rai, anziché investire sulla qualità delle canzoni, si ostina a sperperare denaro pubblico, a dimenticare i diritti dei cittadini-utenti, a non tutelare i minori  e a non rispettare i principi generali del contratto di servizio che prevedono di ‘superare gli stereotipi di genere, al fine di promuovere la parità e di rispettare l’immagine e la dignità della donna anche secondo il principio di non discriminazione'”.

“Il festival – precisa Baggio– tanto più in occasione del suo 70esimo anniversario, deve rappresentare un momento di unione nazionale,  condivisione di valori ed educazione alla musica; deve promuovere il rispetto della donna, la bellezza dell’amore e, non per ultimi, la  tutela e il rispetto dei minori e di tutte quelle famiglie che credono ancora nel prime time e nel festival come quel programma nazional popolare per eccellenza che si ripropone come liturgia  tradizionale della visione da vivere in famiglia”

L’Aiart, l’associazione spettatori cattolici, si fa portavoce delle  innumerevoli segnalazioni degli utenti che si aspettano  da Amadeus un lavoro responsabile e  una giusta dose di  consapevolezza nel  mixare  qualità, spettacolo, cultura e umanità senza confondere l’incitamento all’odio verso le donne con la ‘libertà di espressione artistica’.