Guardando la TV: AIART di San Donà di Piave
Vi proponiamo di seguito alcuni contributi di approfondimento elaborati all’interno di Gruppo di Ascolto legato all’AIART di San Donà di Piave che puntualmente segue criticamente i prodotti messi in onda dal servizio pubblico e dalle tv commerciali.
Il Gruppo di Ascolto è formato da: Marisa Bidoggia, Marisa Capobianco, Ornella Fulloni, Maddalena Magnoler, Miranda Vezzaro.
Buona lettura!
Prodotto: Film TV Io ci sono
Data messa in onda: 22.11.2016; Emittente: RAI 1
In occasione delle manifestazioni indette per il 25 novembre contro la violenza sulle donne, RAI 1, ha proposto un film, che parla della storia devastante dell’avvocato Lucia Annibali finita nella trappola di un amore tormentato, che porterà il suo compagno ad assoldare dei sicari per sfigurarla con l’acido.
L’attrice Cristiana Capotondi, che ha interpretato il ruolo della protagonista, si è calata perfettamente nel personaggio di questa donna forte e determinata.
Nonostante le lunghe sofferenze ha voluto ritornare a vivere ed essere esempio per le tante giovani e meno giovani succubi dell’egoismo maschile.
Trasmissione coinvolgente pur nella sua crudezza.
Prodotto: Fiction TV I bastardi di Pizzofalcone
Data messa in onda : 09.01.2017; Emittente: RAI 1
Dal 9 gennaio RAI 1 ha mandato in onda una serie in sei puntate, ambientata nella Napoli “bene”. Si tratta di un gruppo di poliziotti scomodi, inviati da altri distretti presso il commissariato di Pizzofalcone destinato ad essere chiuso a causa di precedenti collusioni con la malavita. Prima della chiusura occorre risolvere alcune pratiche amministrative.
Tra questi c’è l’ispettore Lojacono, anche inviato a Pizzofalcone perché sospettato, ingiustamente, di intese con la mafia.
Con il suo arrivo tutto cambia: vengono accantonate le inchieste di scarso rilievo per seguirne altre più importanti.
Subito si capisce che il commissario è incorruttibile, ma umano, solo in apparenza indifferente ai chiari, profondi occhi del giudice, che si occupa dei casi.
Contemporaneamente si evidenziano anche i problemi personali dei vari personaggi, che compongono la squadra e che riescono a coinvolgere il telespettatore.
In questa serie Alessandro Gassman sta a dimostrare che buon sangue non mente, Carolina Crescentini e tutti gli altri interpreti sono all’altezza del loro ruolo.
Da sottolineare la bellezza degli ambienti in una Napoli inedita e sorprendente.
Prodotto: Fiction TV Sorelle
Periodo di messa in onda: sei puntate dal 9.03.17 al 13.04.17; Emittente: RAI 1
La vicenda è ambientata a Matera.
Chiara, interpretata da Anna Valle, avvocato di successo in uno studio di Roma, è costretta a tornare nella città d’origine per l’improvvisa sparizione della sorella (Ana Caterina Moriaru) che vive lì con i tre figli avuti dal marito Roberto (Giorgio Marchesi) da cui si è separata. Spesso la donna li ha lasciati soli, ma, stavolta, non è tornata.
Quando viene trovata morta, iniziano le indagini e si teme l’omicidio.
A questo punto Chiara decide di abbandonare la sua promettente carriera per stare vicino ai nipoti e alla madre (Loretta Goggi), che soffre di una forma di demenza e avverte strani segnali.
Durante le ricerche i sospetti cadono su: un giovane allievo di Elena (di lei molto innamorato), sul suo ex marito, che racconta molte bugie e non ha un alibi ed infine sul sindaco di un paese vicino, che si scopre essere il padre del figlio minore di Elena.
Chiara, convinta dell’innocenza del cognato, di cui è innamorata, accetta di difenderlo e alla fine riesce ad ottenere l’assoluzione.
Ma, come avviene in ogni buon giallo, per un caso fortuito si scopre la violenza del marito di Elena, che per nascondere le sue numerose e gravissime menzogne diventa l’assassino della moglie.
Questa fiction ci ha molto coinvolto, non soltanto per l’abile costruzione e l’avvincente vicenda e la bravura di tutti gli interpreti, ma anche per i valori trasmessi. Come il forte legame tra le due sorelle, Chiara ed Elena, nonostante le dolorose vicende le avessero allontanate; l’amore della madre per Elena che non riesce ad accettare la sua morte, la sente vicina e interpreta i segni che le accadono attorno come messaggi della figlia morta; nel grande affetto che unisce i due gemelli con il fratello più piccolo, che si rafforza ulteriormente quando si scopre che è figlio di un altro padre.
L’atmosfera creata nel montaggio di alcune scene, con allusioni al paranormale, ha suscitato nello spettatore suspence e ha reso più avvincente e misteriosa la storia.
Prodotto: Fiction TV Di padre in figlia
Periodo di messa in onda: quattro puntate dal 18.04.17 al 2.05.17; Emittente: RAI 1
Lo sceneggiato, tratto da un’idea di Cristina Comencini per la regia di Riccardo Milani, narra le vicende di una famiglia di Bassano, dagli anni ’50 agli ’80.
Il capofamiglia è un artigiano, che grazie alle sue capacità, diventa un imprenditore affermato nel campo della produzione della grappa. Alessio Boni interpreta Giovanni Franza, un uomo duro, dispotico, di pochi scrupoli, che esercita un’influenza negativa nei confronti della moglie e delle tre figlie, mentre tutte le sue attenzioni e ambizioni sono rivolte all’unico figlio maschio.
Questo atteggiamento porta reazioni di ribellione nelle ragazze, che tentano una loro emancipazione, attraverso esperienze diverse e scelte discutibili.
Solo dopo il suicidio del figlio maschio la famiglia si ricompatta e la gestione della distilleria passa dal padre alle tre figlie.
Il programma è stato interessante, bravi gli attori nei rispettivi ruoli, bene evidenziata la battaglia delle donne per raggiungere l’emancipazione, sia nel lavoro che nella famiglia, anche se tutto questo ha comportato un percorso difficile e doloroso.