Corso di Bari 1-2-3- Giugno 2007
Gli atti e le relazioni sul tema:“Etica ed estetica nei media”
Il resoconto e gli atti del corso di formazione nazionale di Bari 1-2-3- Giugno 2007
Si riporta locandine con il programma dettagliato dei lavori nella Tregiorni.
Locandina programma corso Bari fronte
Locandina programma corso Bari retro
Il Corso di formazione nazionale di Bari si รจ svolto nei giorni 1-2-3 Giugno 2007 presso lโHotel7mari sito in Via Verdi,60 avente come tema:”Etica ed estetica nei media”.
Venerdi 1 Giugno
I lavori iniziano alle ore 15,30 con lโapertura dei lavori a cura del Presidente regionale AIART Puglia dott. Giuseppe Antonelli, con una sua relazione introduttiva e di benvenuto ai partecipanti.
Relazione introduttiva dott. Giuseppe Antonelli
Sintesi dellโintervento di mons. Domenico Padovano
Mons. Domenico Padovano, delegato per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Pugliese, con lโespressione โLโuomo oggi non รจ ciรฒ che mangia, ma ciรฒ che vedeโ ha sottolineato quanto la televisione, sia pure โstupidaโ, si proponga ai giovani in modo accattivante, perchรฉ รจ fatta bene. Pertanto diventa fondamentale la scelta educativa con cui ricercare nei programmi televisivi ciรฒ che รจ moralmente ed eticamente corretto.
Il giovane in tal modo coltiva il senso del vero, del buono e del bello nella scoperta delle arti, della musica, della natura, del creato. La bellezza รจ appunto espressione del divino che infonde gioia nel cuore ed essa come frutto prezioso resiste al logorio del tempo, unendo le generazioni. Spesso gli operatori dei media nel loro lavoro sono sottoposti a continue pressioni psicologiche da cui sono condizionati. Il Paese รจ libero nella misura in cui sono liberi i suoi giornali, per cui i giornalisti dovrebbero essere piรน resistenti alle pressioni del potere, non dovrebbero appiattirsi al potere. La libertร รจ รจ potere di contrapposizione, di contrasto; la stampa deve raccogliere tutte le voci, senza reticenza. Eppure la vera libertร si esprime soltanto nel perseguire la veritร , anche se ciรฒ puรฒ comportare la critica allo stesso potere; quindi educare ai media significa anche educare allโesercizio della libertร . Educare alla libertร costituisce la questione centrale della pedagogia; la libertร รจ la risposta di Dio che ci chiama a scegliere. Bisogna sviluppare la conoscenza e non livellare gli individui imponendo la propria interpretazione dei fatti, quindi proteggere la dignitร della persona in un lavoro in โreteโ che coinvolga le scuole, la chiesa, la famiglia e la societร in genere. Si assiste spessissimo a cose assurde presenti nei programmi televisivi (violenza, sessualitร , oscenitร ): qui valgono le parole di Cristo su chi scandalizza i minori. I genitori devono informarsi sul contenuto delle trasmissione prima di consentire ai ragazzi di seguirle, devono poi aiutarli a valutare. La programmazione deve essere frutto di una scelta libera e non acritica. Lo stazionamento davanti alla tv non deve compromettere la possibilitร di recuperare piรน ore di sonno, di stare allโaria aperta. Il continuo โzappingโ non consente di avere il tempo per riflettere. Bisogna anche avere il coraggio di cambiare i programmi che vanno contro i propri valori e, se necessario, ribellarsi non acquistando quei prodotti pubblicitari che sembrano destabilizzare o turbare la famiglia. La tv, che dovrebbe rappresentare solo unโoccasione per conversare insieme in famiglia, spesso assorbe tanto tempo anche agli anziani che invece potrebbero comunicare ai giovani la cosรฌ tanto ricca esperienza di vita. Bisogna educare al linguaggio dei media che va decodificato per difendersi da chi pone una realtร finta, simulata, perseguendo obiettivi esclusivamente commerciali. Se la tv appaga cosi come si pone vuol dire che si รจ giร vittime del suo potere. โChe lโAiart con le sue numerose iniziative possa favorire sempre piรน un uso intelligente della tv!โ
Sintesi dellโintervento del dott. Romano Carone
Romano Carone, assessore provinciale di Bari, in apertura ha portato i saluti del presidente della Provincia Divella ed ha poi osservato che la relazione introduttiva lo ha colpito soprattutto come padre e come tale bisogna pensare bene a ciรฒ che si fa. Personalmente ha evitato di abbonarsi a sky, cercando cosรฌ di gestire lโutilizzo della tv. La playstation cosi come i cartoni animati spesso evocano situazioni esasperatamente violente. Prima i figli trovavano nella famiglia il loro punto di riferimento ma ora sono tante le trasmissioni che si divertono sul dolore di chi soffre, come nel caso del Grande Fratello. Non bisogna sottovalutare il fenomeno che diventa sempre piรน pericoloso, considerato che si va a dormire sempre piรน tardi per seguire la tv con un aumento sempre piรน diffuso di esaurimenti nervosi.
Sintesi del saluto del presidente nazionale dott. Luca Borgomeo
Borgomeo ringrazia gli amici di Bari per la perfetta organizzazione logistica del corso, che dโaltra parte rappresenta un elemento costante negli anni. Il taglio dei contenuti assegnato al corso rappresenta il senso della serietร con cui lโAiart organizza questi eventi in cui viene dato molto spazio allo studio e allโapprofondimento che sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo dellโazione dellโAiart. Ringrazia mons Padovano per la sua partecipazione e per il contributo che certamente vorrร dare alla sessione dei lavori. Mette in evidenza che lโAiart รจ unโassociazione composta da tutti volontari che danno il loro contributo motivato con passione e competenza nelle attivitร sociali ma sempre con una elevata tensione morale e civile. Queste qualitร sono necessarie per la crescita del livello di civiltร dei mezzi massmediali cercando di eleiminare o quntomeno attenuare i danni che gli stessi procurano soprattutto sui minori. Ringrazia anche lโassessore provinciale Romano Carone per la sua cortese partecipazione. Mette in evidenza che lโazione dellโAiart si esplica anche con azioni di protesta, di denuncia, di sollecitazione e ricorsi l fine di far crescere la consapevolezza dellโuso dei media che stanno esautorando la funzione educativa della famiglia. Consapevolezza che tutti dovrebbero avere rispetto al fatto che la Tv ci cambia, e non in meglio, che non si critica mai, non fa crescere, fa sempre bene, รจ autoreferenziale. Il cittadino ha invece il diritto di essere informato, intrattenuto, che cambia canale ma che non protesta, non agisce, non si fa sentire e ciรฒ soprattutto nei riguardi della TV pubblica. Lโautoregolamentazione, anche se non รจ sufficiente, non viene utilizzata dai cittadini per difendere i propri diritti.
Sintesi della relazione della dott.ssa Elita Lucchin
La dott.ssa Elita Lucchin, delle Relazioni Istituzionali di Mediaset, ha offerto lโ esperienza piรน recente della televisione in relazione a quanto previsto dal codice di autoregolamentazione. Tale intervento si pone anche come occasione per far comprendere cosa accade realmente dietro le quinte. La tv non รจ solo cattiva maestra! La programmazione dovrebbe conciliare la natura connessa con i vincoli del senso etico. Lโambito di tutela dei minore รจ particolarmente significativo. Bisogna garantire il rispetto del codice di autoregolamentazione che รจ stato firmato dal 1993 da tutte le emittenti. La promozione di questo codice รจ stata la risposta di Mediaset alle numerose sollecitazioni provenienti dalla societร ma anche il frutto di una azienda che si pone le proprie responsabilitร . Da Novembre 2002, con il codice Gasparri, lโazienda ha contribuito partendo dalla responsabilitร formativa della tv che si rivolge anche ai minori. Lo sforzo di Mediaset รจ stato dimostrato nel prendere cautele in ottemperanza agli articoli del codice che prevedono la esclusione di programmi non ritenuti pertinenti allโetร dei minori. Bisognerebbe favorire la visione familiare dei programmi in prima serata in cui si evidenzia al pubblico il riferimento del prodotto. Sono state varie le iniziative promosse da Mediaset volte ad informare tutte le figure operative allโinterno della azienda, attraverso le c.d. โBest Praticsโ. Si รจ attivato un confronto tra persone che lavorano in gruppo a cui si รจ unita la formazione. Si lavora di piรน proprio sui programmi rivolti ai minori. Difatti lo spazio loro dedicato si concentra su Italia 1 e Canale 5 nei giorni di sabato e domenica con la proiezione di film e cartoni animati. Dopo il codice Gasparri si รจ sviluppato un lavoro interno al gruppo in una logica di pianificazione scegliendo programmi adatti alla fruizione familiare, nel potenziamento della segnaletica che รจ stata molto apprezzata dal pubblico. In ogni caso si ribadisce lโimportanza della famiglia che non puรฒ essere sostituita da nessuna segnaletica. Sono stati attivati spazi informativi nei TG, cartelli, passaggi in sovrimpressione. Si รจ attuata la sensibilizzazione del personale interno per guidare e informare sulla applicazione del codice, rendendo le disposizioni normative accessibili a tutti gli impiegati di Mediaset ogni momento. Molti esperti studiano cosa proporre ai bambini. Nel corretto utilizzo dei Media, attraverso la conoscenza, si attua un uso critico e responsabile della tv nei confronti dei minori. Una Campagna educativa dal titolo โ La tv amica, usala con intelligenzaโ ha invitato allโuso corretto della tv. Anche questโanno uno spot pubblicitario ricorderร la importanza dei significati della segnaletica. Sono stati realizzati i 3 migliori cortometraggi dai ragazzini riguardanti tematiche importanti come il bullismo, le culture etniche. Tale esperimento ha coinvolto 22 paesi. Eโ stato attivato il canale digitale terrestre favorendo la presenza sul territorio del linguaggio televisivo. Questโanno dal 12 al 21 luglio sarร presentata in tv la rassegna dei film che hanno fatto la storia del festival del cinema. Nella scuola primaria รจ stato realizzato un progetto dal titolo โvideo e imparoโ. In tal modo si รจ manifestata la sensibilitร etica di una grande azienda che si รจ impegnata per spazi riservati alla comunicazione sociale. Sono state realizzate Campagne sociali quali โMedia friendsโ, risorse per beneficenza e per settori della cooperazione. Una maratona televisiva ha favorito la raccolta di fondi. Mediaset ha lavorato su un continuo vaglio di una programmazione che proponga lโ adeguatezza di una visione familiare. Il valore del codice non si pone solo come rispetto di regole ma stimola al rispetto della coscienza che deve avere chi fa televisione. La tv รจ comunque mezzo di conoscenza, di produzione ed esperienza. Non si puรฒ perรฒ chiedere alla tv di essere quello che non รจ. Essa non puรฒ essere lโunico interlocutore responsabile della educazione del bambino. Mediaset deve essere sensibile nel segno dellโallenza educativa richiamata anche dallโarcivescovo Tettamanzi. Nel progetto Media e Bambini si constata una stretta collaborazione tra famiglia e centri di produzione. La Tv รจ anche attenta anche ad un pubblico adulto con le sue esigenze. I Programmi in prima serata richiamano anche alla responsabilitร degli adulti, della famiglia che conoscendo la programmazione non puรฒ delegare a Mediaset la scelta. Da qui si pone quindi la responsabilitร della Scuola, della Chiesa e della Famiglia per educare allโuso consapevole della tv. Tutti gli ambienti collaborano a favore dei minori. In particolare la famiglia acquista valore come soggetto e non la tv come problema. I genitori devono ascoltare i figli accogliendo le emozioni provate durante la visione dei programmi. La tv รจ un ambiente come tanti altri frequentati dai ragazzi e quale momento educativo come gli altri richiede la stessa cura, pertanto la famiglia non deve rinunciare alla sua finalitร di sovranitร educativa.
Sabato 2 Giugno
Il corso riprende alle ore 9,30 con il Direttore del corso prof. Giovanni Baggio che ha introdotto i lavori sostenendo che bisogna educare allโuso di questi strumenti senza paure, riuscire ad aiutare i ragazzi ad utilizzare con โsensoโ la tv. Educare allโuso dei media non significa perรฒ โaddestrareโ perchรฉ spesso sono gli stessi ragazzi ad insegnare a noi, ma ha un fine piรน alto che ci interpella come credenti che manifestano con coscienza e libertร le proprie scelte. Tante voci sono necessarie perchรฉ il ragazzino non si perda. Coinvolte sono, quindi, la famiglia, la societร e chi gestisce i mezzi di comunicazione.
Sintesi della relazione del dott. Domenico Infante
Domenico Infante, Segretario del Comitato di Presidenza nazionale AIART ha analizzato piรน aspetti della realtร sollecitando molte riflessioni. La societร รจ in continua trasformazione perchรฉ condizionata e stimolata dai nuovi mezzi di comunicazione e dalle conseguenze riflesse. Necessitano controlli soprattutto istituzionali. Quale la realtร viviamo? I giovani chattano perchรจ non si sentono ascoltati dai genitori; volendo, i genitori potrebbero rendersi conto nella โcronologiaโ dei siti visitati dai loro figli, sempre che i giovani non abbiano imparato a far perdere le tracce dei loro โpercorsiโ. Quanto la rete ha permesso il radicamento anche della pedofilia? I media rappresentano il nuovo ambiente e il nuovo modo di essere โviviโ. I media oggi rappresentano bene la nuova cultura intesa come costume, fatta ad esempio dal Codice da Vinci, dal Festival di San Remo, dalla riforma Moratti, ecc. a cui invece si contrappone la cultura organica organizzata scientificamente dai tanti saperi. Prima questi due tipi di cultura erano nettamente differenti ma oggi no!
Tutto questo si lega al relativismo etico, al c.d. pensiero debole o al pensiero โcortoโ, che diventa una filosofia di vita conseguente allโuso smodato dei video-telefonini. La presenza dei mass media genera una nuova forma di cultura che agisce sui modi di pensare e sugli stili di vita. In tal modo la cultura intesa come costume si confonde con la cultura organica. Le epoche della rivoluzione nel campo delle comunicazioni si identificano con lโinvenzione della scrittura, della stampa e del computer. Ora stiamo vivendo la seconda rivoluzione informatica che รจ detta epoca del Web 2.0. Se รจ vero perรฒ che ogni epoca porta trasformazioni con tutti i relativi disagi, quale sarร la prossima evoluzione dellโuomo? Forse si trasformerร in un pc, nel cd. uomo โbionicoโ, una sorta di uomo biologico che convive con parti tecnologiche innestate nel corpo che gli consentono poteri aggiuntivi. La nostra รจ detta anche epoca della generazione digitale. Difatti per i bambini nati negli anni โ80 รจ normale lโutilizzo dei video registratori in quanto essi non hanno avuto il tempo di vivere traumi. Noi adulti invece si. Come possiamo affrontare i cambiamenti? Tutto cambia! La societร รจ in rapida trasformazione (videogiochi, libri interattivi, posta elettronica, modem, fax, cellulari, video o telefonia). Tuttavia siamo una generazione definita โalways onโ ossia sempre connessa, perchรฉ il pc รจ sempre acceso, cosรฌ come il cellulare. La possibilitร di poter guardare la Tv su internet e di parlare a telefono con il Voip comporta un alto risparmio economico ma presuppone il bisogno di sapersi adeguare. Si ridefinisce tutto, quindi anche il concetto di spazio e di tempo. Quando si รจ in casa si รจ comunque accessibili al mondo intero. I ragazzi che si chiudono nelle loro stanze in veritร non sono isolati. Essi hanno lo stereo, il Pc, Internet, la Tv satellitare; sono chiusi ai genitori ma sono aperti al mondo! I genitori devono saperlo. Se non si parla in famiglia lo si fa su internet. Le domande necessarie da porsi sono: quali valori, quali stili, quale antropologia? Si distinguono il vero e il bello? Quale il senso di etica ed estetica che i giovani percepiscono? Pensiamo al sistema di valori che appare e non รจ. Dobbiamo recuperare il senso della Bellezza che si fa amore, quella che porta alla veritร . La dimensione etica della bellezza. Ad esempio un vaso antico richiamante la civiltร greca rappresenta una bella visione, cosรฌ puรฒ esserlo ad esempio una macchina di Formula1 come la Ferrari, per chi ne รจ appassionato, ed anche la musica, lโarte e la tecnologia. Tuttavia bisogna capire cosa รจ la bellezza vera, che รจ segno di amore, che diventa tanto piรน grande quanto รจ piรน grande la distanza da chi ama ed รจ amato o tra chi dona e chi riceve doni ( Madre Teresa di Calcutta). Il senso del vero puรฒ essere anche la contemplazione stupita della bellezza che non sia soltanto estetica. Oggi lโimmagine prevale sullโetica. Ma di fronte allโinfinito e alla morte si ritrova la somiglianza esistenziale di sรฉ nellโaltro. Lโetica รจ vista come un atto dโamore che trova un ruolo centrale in ogni aspetto della vita concreta. Necessita il rispetto delle regole storiche, concrete, del ruolo preciso degli educatori che porta alla responsabilitร . I genitori spesso non hanno competenza, sono considerati โanalfabeti tecnologiciโ ma ciรฒ non li esime dal controllo a cui sono tenuti. Eโ necessario sviluppare lโautonomia di giudizio e il senso critico. Un conto รจ proibire, altro รจ governare. Eโ necessaria la presenza del genitore per sviluppare elementi corretti.
Non basta proibire, occorre applicare le regole! Come si potrebbe pensare di impedire la visualizzazione audiovisiva? Forse รจ meglio attrezzare, offrire strumenti critici attraverso cui i giovani possono vedere, confrontare, progettare, fare. I genitori devono educare, gestire il tempo di esposizione ai media dando diritto a tutte le varie esperienze e attivitร ludiche, culturali, relazionali per evitare che i minori sviluppino solo una dimensione tecnologica. I bambini devono vivere, devono muoversi, giocare, relazionarsi con altri bambini, cambiare attivitร . Non bisogna mai perdere di vista lโ obiettivo educativo. In realtร cosa รจ internet? Eโ una rete decentralizzata che non ha controlli. Eppure se venisse meno internet si fermerebbe il mondo: treni, aerei, transazioni commerciali, ecc. Internet รจ uno spazio sociale, un mercato virtuale ma costituisce una grande risorsa che va utilizzata. Eโ necessario lโesercizio di tutela delle istituzioni. Eโ possibile stabilire la tutela del codice di autoregolamentazione Internet e Minori a cui hanno aderito numerose societร di provider. Sono possibili mezzi di censura a livello nazionale. Questo perรฒ non accade anche a livello internazionale. In alcune nazioni, per tutelarsi da culture politiche o dalla stessa democrazia, che possono contaminare la societร locale, si applicano ad internet forme totali o parziali di censura. LโItalia non ha scelto questa strada perchรฉ ritiene fondamentale lโesercizio della libertร da parte dei suoi cittadini, anche a costo di correre dei rischi. A Marzo la prima Conferenza internazionale sui Media tenutasi a Ryad ha sollevato la questione se รจ possibile governare internet. In campo europeo si รจ attivata una specie di autoregolamentazione chiamata โcoregolazioneโ; ma presuppone molta collaborazione tra autoritร , imprese e organizzazione della societร civile. Dai dati di una ricerca del 2006 fatta dallโEurispes e dal Telefono Azzurro, relativamente alla fascia di bambini compresi tra i 7 e gli 11 anni, un bambino su 3 naviga solo, piรน di 1 su 5 la sera e la notte. Dai 12 ai 19 anni il 61% afferma di aver simulato personalitร diverse da quelle reali con uso di nickname. Unโaltra ricerca, effettuata presso lโUniversitร Cattolica di Milano ha rilevato che il 53% di ragazzi dichiara di non fingere mai di essere unโaltra persona. Quindi le risposte, contraddittorie, sono condizionate dallโambiente? Il punto รจ questo: o esiste una confusione di dati o forse, sicuramente, รจ omertร . Ciรฒ rappresenta un comportamento, una situazione di disagio di fronte al quale gli educatori si debbono porre dei problemi. Gli effetti dei media provocano superficialitร , frammentazione, percezione soltanto del presente. Si perde il concetto di unitร coerente nel mettere insieme secondo una scala di valori. Si perde il senso della storia pensando solo al presente. I genitori perdendo il loro ruolo non sono piรน autorevoli. Ciรฒ avviene anche nelle scuole. I docenti ne sanno di meno dei discenti. Con la realtร virtuale lโutente non guarda solamente lo schermo ma รจ immerso dentro con tutto se stesso, con le sue pulsioni. Ad esempio le sue emozioni stanno dentro i videogiochi. Grossi rischi esistono anche nel visionare in internet materiale altamente illecito e dannoso nei contenuti o di stabilire contatti o relazioni con persone che simulano identitร false per attuare loschi disegni di pedopornografia. Quali le soluzioni? Sono tante, di natura tecnologica attraverso le diverse tipologie di filtri (Walled Garden) e soprattutto di natura comportamentale attraverso lโesercizio della responsabilitร nellโuso del ruolo di genitore o di insegnate o educatore. I filtri attivati sui pc non sono infallibili perchรฉ anche i bambini, compreso il funzionamento, possono disattivarli e quindi eliminarli. Diventano piรน efficaci quei filtri previsti sul server remoto dei provider. Bisognerebbe in ogni caso parlare ai ragazzi, navigare insieme per scoprire internet, dare loro istruzioni. Necessita che gli insegnanti conoscano le regole della navigazione in sicurezza, dellโuso sicuro di internet anche nello scaricare MP3, e le altre regole che certamente sono note in tutte le scuole ma che spesso non vengono applicate per pigrizia o per ignoranza. Bisogna parlare allโalunno facendogli capire come evitare i pericoli. Il bambino amato non sarร mai adescato!
Soluzioni concrete possono essere condivise da genitori, scuola ed educatori in genere. Tra le strategie รจ importante uno efficace scambio di informazioni tra genitori, scuola e parrocchia. Le stesse parrocchie devono informarsi sullโuso dei vari mezzi di comunicazione. Tanto รจ vero che il Papa, nel suo messaggio in occasione della 41^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, invita esplicitamente le parrocchie a creare animatori di cultura e di comunicazione, come dโaltra parte ben delineato nel Direttorio โComunicazione e Missioneโ. In definitiva i genitori, gli insegnanti e gli educatori in genere devono agire come navigatori di โbolinaโ ossia procedere nella loro strada anche se รจ difficile come navigare in barca a vela controvento. โAlcuni possono dire che รจ impossibile e invece bisogna avere forza, coraggio e passione per riuscire a farloโ.
Corso di formazione nazionale Bari 2007 Infante
Baggio ha aggiunto che spesso si sente la distanza tra ciรฒ che accade nel mondo dei ragazzi e degli adulti. Il rapporto tra i due mondi si deve โriconnettereโ in modo piรน โvirtuosoโ. Necessita la responsabilitร da parte dellโutente ma anche da parte di chi produce. Che tipo di etica passa ai ragazzi attraverso i media? Il problema รจ che lo strumento diventa modalitร . Lโimportanza di avere risposte immediate si riflette anche nelle relazioni. A questo porta lโimpatto multimediale che agisce sul nostro modo di essere, di agire, di relazionarci. Difficile oggi chiedere ai ragazzi di concentrarsi. Lo zapping porta alla destrutturazione.
Sintesi della relazione della dott.ssa Claudia Di Lorenzi
Claudia Di Lorenzi, del Comitato Scientifico AIART e collaboratrice di SAT 2000 ha ricordato quanto lโeducazione ai media dovrebbe essere โpositivaโ. La violenza c.d. catartica a quali modelli si ispira? Che significa che la tv rispetta lโetica? Significa poter avere valori condivisi, che la tv attiene al vero, che informa con onestร , nuova crescita culturale, solidarietร , collaborazione, benessere, rifuggendo la volgaritร , la spettacolarizzazione della violenza.
Bisogna definire la violenza che assume in televisione molteplici forme. Esiste la violenza reale e quella simulata. I Simpson ad esempio trattano di droga, omicidi. Tanti cartoni animati soprattutto se rappresentati da esseri umani sono ancora piรน incisivi. Il bambino immedesimandosi in ciรฒ che vede scarica le emozioni che sente, quindi ritorce aggressivitร su se stesso e sugli altri. I bambini imparano emulando. Il bambino davanti alla tv alimenta unโattivazione permanente anche quando si allontana nelle relazioni con i genitori, con i fratelli, con gli amici. Modifica il senso della realtร vedendo di continuo scene di violenza, credendo che il mondo in cui vive sia effettivamente cosรฌ. La percezione della realtร non sempre perรฒ corrisponde alla obiettivitร . La tv influenza la vita dellโindividuo in pieno e fornisce mattoni con cui il bambino costruisce la sua realtร . Fino ai 18 mesi la capacitร di attenzione alla tv รจ limitata e non solo perchรจ non si comprende il contenuto. Bisogna comunque evitare che si instauri lโabitudine alla fruizione da soli od anche in compagnia della tv il che potrebbe costituire nel futuro occasione di rischio. Dai 18 mesi ai 3 anni si attiva la funzione simbolica con cui il bambino si rappresenta le immagini. La sua attenzione si concentra sugli aspetti formali (luci, colori, cambiamenti ripetitivi). I comportamenti verbali anche in tal caso non acquistano importanza. Dai 3 ai 5 anni il bambino si sviluppa e cerca uno script ossia un copione (uno schema di azione) che gli indichi come si fanno alcune azioni. Per compiere unโazione bisogna attivare una serie di comportamenti. Il comprendere che dallโazione A deriva lโazione B fa sorgere nel bambino delle aspettative. Egli รจ ancora attratto dai movimenti formali della tv ( scene di omicidi, sparatorie, gesti veloci, suoni) ma non riesce a contestualizzare queste scene di violenza. Non riesce quindi a distinguere tra realtร e finzione. Dai 6 agli 11 anni si attiva la comprensione dei contenuti mediali. Il bambino distingue gli aspetti formali dai contenuti. Lโacquisizione importante รจ che il bambino sappia contestualizzare la violenza. Egli si identifica con i personaggi forti e violenti. In questo caso elabora fantasie a sfondo violento di cui egli stesso diventa protagonista. Spesso si identifica con la vittima. Dai 12 ai 17 anni gli adolescenti, seppure sanno filtrare quanto acquisiscono, raramente utilizzano questa capacitร quando interagiscono con i media. Possono utilizzare queste informazioni per elaborare strategie di comportamento della realtร (omicidi). Nei confronti tra gruppi sottoposti a messaggi diversi, ossia violenti e non, si รจ riscontrato che la esposizione alla realtร aumenta la risposta ma il dato significativo รจ che lโattenzione raggiunge il suo picco con la proiezione di film e va scemando con la visione del cartone animato fino ad appiattirsi se non avviene nessuna sollecitazione. Rispetto alla percezione da parte dei bambini della guerra si sono utilizzati questionari, focus group. Lโesposizione ai contenuti mediatici ha plasmato la rappresentazione che i bambini si sono fatti della guerra. Le reazioni sono state diverse a seconda dellโetร . Essi non sono stati in grado di porre distanze tra loro e questi eventi. Quindi il ruolo dellโadulto รจ di aiutare i bambini a decodificare. Per lโadolescente il problema diventa emotivo. Il ruolo dei genitori รจ la mediazione; spiegare dove รจ la veritร altrimenti si verifica il depotenzionamento. Se i messaggi della tv non sono decodificati puรฒ sembrare che la realtร sia tutta nera. Questo avviene anche quando gli insegnanti si lamentano della demotivazione. Non รจ vero forse che nella mortificazione del mondo noi impediamo ai giovani di avere lโentusiasmo che รจ proprio loro? Il Principio di realtร รจ quello attraverso il quale i genitori, dialogando con i figli, sviluppano lโosservazione. Al bambino che pensa che il mondo sia tutto quello rappresentato dai media bisogna fargli capire la veritร . Lโesercizio della educazione mette in evidenza i valori cristiani secondo la propria profonditร spirituale. Per i docenti il lavoro รจ complementare. Gli insegnanti devono capire i momenti di bisogno, di carenze, creando rete anche attraverso lโaiuto delle parrocchie. La negativitร che si pone ai nostri occhi si evidenzia anche agli occhi dei nostri bambini per cui bisogna saper controbilanciare. Una cosa รจ indicare la violenza tentando anche di esorcizzarla altro รจ proporre la violenza come qualcosa di acquisito che i ragazzi non sono in grado di decodificare. Il TG รจ pensato, prodotto sulla linea editoriale; non dobbiamo solo avvertire ma anche vigilare. Ai bambini non si deve nascondere la realtร proteggendoli in modo acritico. I bambini giudicano la tv; difatti, somministrati questionari nella scuola elementare, si รจ riscontrato che sanno distinguere il TG dagli altri strumenti. I programmi ministeriali non prevedono ancora la Media Education intesa come corsi che possano accompagnare la percezione corretta della violenza. Essa รจ applicata allโinterno di progetti sporadici quando invece dovrebbe essere prevista espressamente allโinterno del percorso scolastico.
Resoconto della Tavola Rotonda sul tema: “Eโ possibile una comunicazione mediatica di qualitร ”?
Hanno partecipato al dibattito Don Vito Marotta, Responsabile Comunicazioni Sociali Diocesi Bari-Bitonto, il dott. Francesco Iato, capo redattore di Telenorba e Daniela DโAlรฒ, membro del Comitato di Presidenza nazionale AIART in qualitร di conduttrice-moderatrice. La DโAlรฒ ha richiamato lโestetica per valorizzare quanto deriva dallโesperienza valoriale. Da qui il bello come canone di conoscenza. I mezzi odierni artistici prendono il sopravvento ed esprimono ciรฒ che colpisce le nostre percezioni sensoriali. Dalle parole sono anche colpiti i nostri sensi. La DโAlรฒ pone ai relatori una serie di domande tra le quali: Eโ possibile una comunicazione mediatica di qualitร ? Si tiene conto solo dei canoni commerciali? Cosa succede nelle riunioni di redazione, quali problematiche vengono fuori? Esiste una tutela dei telespettatori allโinterno delle redazioni che hanno codici propri ma che spesso gli utenti non riescono a decifrare? Eโ difficile lโimpostazione di un giornale perchรฉ spesso si tocca la sensibilitร non solo degli spettatori ma anche dei protagonisti.
Iato ha ampiamente illustrato le problematiche a cui va incontro una redazione giornalistica televisiva: la scelta delle notizie, il rilievo da dare a ciascuna di esse, gli approfondimenti su temi di attualitร e legati al territorio.
Marotta ha spiegato, invece, le motivazioni che spingono il cristiano ad entrare nel linguaggio mediale da operatore e da fruitore della comunicazione. A tal proposito Don Vito ha ricordato la Scuola di Comunicazione Diocesana, da lui stesso fondata presso il Seminario di Bari da diversi anni, che viene incontro a questa esigenza formativa.
In sala cโerano anche alcuni studenti della Scuola che hanno partecipato al dibattito raccontando la loro entusiasmante esperienza di imparare i linguaggi dei vari media e di dare vita ad una vera e propria fiction su S. Nicola. Francesco Iato ha ribadito lโimportanza della formazione non solo professionale ma anche umana ed etica del giornalista: dietro la notizia cโรจ sempre lโuomo che la produce ed รจ dalla sensibilitร etica del giornalista che deriva la qualitร estetica del prodotto mediale. Ha inoltre rilevato la difficoltร di rimanere oggi saldi nei canoni del vero, del giusto e del bello per un professionista che si muove allโinterno di una societร che sacrifica tutto alla legge dellโavere e dellโapparire. Iato ha espresso grande apprezzamento per lโopera dellโAIART che vuole essere anche uno stimolo per chi opera nel mondo della comunicazione.
Durante il dibattito รจ stato affrontato il tema scottante dellโinformazione in caso di crisi, ovvero quando dietro unโapparente notizia di cronaca si finisce per intaccare la credibilitร di importanti istituzioni come la Chiesa o lโEsercito. In queste circostanze sia Iato che don Vito hanno concordato sulla necessitร di consultare unโunica fonte ufficiale ed autorevole come base per la stesura di un articolo di cronaca affinchรฉ possa essere data la giusta collocazione ed il giusto rilievo.
Sono intervenuti al dibattito anche i Cooperatori Paolini di Brindisi che hanno ricordato la lungimiranza del Fondatore della Famiglia Paolina, don Giacomo Alberione e del suo ispiratore S. Paolo. In sala cโerano anche rappresentanti della carta stampata con autorevole e decennale esperienza che hanno ribadito la necessitร della preparazione professionale ed etica degli operatori della comunicazione. A concludere i lavori il Presidente Regionale AIART Giuseppe Antonelli e il Direttore del Corso Giovanni Baggio che hanno constatato la validitร dellโesperienza vissuta nellโambito della tavola rotonda di mettere a confronto operatori e recettori della comunicazione. Tra lโaltro nel dibattito รจ nata la disponibilitร dellโemittente televisiva barese, di livello ormai interregionale, di mettere a disposizione della Diocesi di Bari e di Don Vito Marotta uno spazio televisivo.
Per Baggio lโistanza educativa รจ compito della comunitร , dellโintero villaggio; la libertร deve essere intesa come responsabilitร ; lโetica e lโestetica come sfondo di senso da cercare e motore che faccia scaturire il desiderio del bello e del vero. La bruttezza divide, la bellezza vivifica. La bellezza, riscoperto il sublime, รจ il motore dellโeducazione. La conoscenza della realtร dei media va modificata in questa nuova civiltร multimediale a cui non sappiamo rinunciare. Eโ fondamentale perรฒ il rispetto della libertร dellโuomo. Il compito essenziale รจ la vigilanza di cui tener conto nella cura del piรน debole anche alla luce di quanto previsto dallo statuto, nellโambito della responsabilitร .
Il presidente nazionale dellโAIART Luca Borgomeo ha concluso i lavori ricordando che lโAiart รจ unโassociazione di cultura ma anche operativa e politica, quindi traduce le sue iniziative in concreto. Oggi cโรจ uno strapotere imperante ma le classifiche degli uomini piรน ricchi riguardano proprio i proprietari dei mezzi di comunicazione. Ci muoviamo in settori dove cโรจ il dominio assoluto dellโeconomia. Esiste un duopolio dove Rai e Mediaset rappresentano il 90% della programmazione e il 97% della pubblicitร . Ciรฒ significa che tale situazione ha consolidato la struttura del potere e della economia caratterizzante il nostro paese. Noi facciamo attivitร formativa in quanto ciรฒ rappresenta la ragione sociale dellโAiart. In tre anni e mezzo si รจ modificata la situazione subalterna dei telespettatori messa in discussione dai codici di autoregolamentazione; lโesperienza dice che non funzionano. Essi sono fondati su norme deontologiche che hanno doveri morali interni o esterni, dati dalla legge. I contenuti di questi codici sono eccezionali ma non vengono applicati. Purtroppo il rapporto tv e minori viene in prevalenza gestito da Rai e Mediaset, quello tra internet e minori dai provider, i cellulari dai gestori della telefonia pubblica. Non รจ possibile che si deve arrivare al punto in cui i controllori debbono essere controllati. Come Aiart ci muoviamo anche politicamente attraverso contatti con il Ministero delle Comunicazioni per cercare di far superare lโautoregolamentazione a favore di un sistema piรน efficace. Le logiche che sottendono questi codici sono economiche, sottratte purtroppo anche al potere politico. Noi non vogliamo che una materia cosรฌ delicata sia sottratta al potere del Governo e del Parlamento. Facciamo crescere la consapevolezza invitando al dibattito per mettere mano al sistema normativo affinchรจ possa assicurare una tutela concreta. I sottoscrittori dei codici, per quanto siano ancora pronti a sottoscriverli, non sanno amministrare. Quanto meno chi viola deve pagare con una sanzione che ha effetto solo se รจ deterrente.
LโAiart ha avuto la capacitร di aver scosso un edificio che sembrava inattaccabile perchรฉ sottratto alle decisioni dellโopinione pubblica e soprattutto alla politica. Essa invece auspica una politica consapevole che faccia il bene della comunitร , che sia soprattutto al servizio dei piรน deboli che non possono difendersi dallo strapotere dei media.
La rassegna stampa
Agenzia ANSA
Agenzia Stampa AGI – Domani a Bari – ETICA NEI MEDIA – 31mag07
Agenzia Stampa AGI – ETICA NEI MEDIA – 31mag07
aiart quotidiano bari
Comunicato stampa – testo
Gazzetta dellโEconomia – 26mag07
ย LโAIART a Bari per discutere di Etica nei mezzi di comunicazione