Clicco quindi educo: suggestioni dall’incontro di Aiart Milano
Educare oggi significa anche trovarsi spesso ad avere a che fare con i social media e più in generale con tutto l’universo delle nuove tecnologie della comunicazione. Per invitare genitori e educatori a riflettere, ma soprattutto a recuperare fiducia nella propria capacità di educare anche in questo nuovo scenario, Aiart Milano, in collaborazione con l’Ufficio Comunicazioni sociali della diocesi di Milano, ha organizzato un incontro dal titolo “Clicco quindi educo. Genitori e figli nell’era dei social network”.
La mattinata di studio, che si è tenuta il 14 gennaio scorso nella sede della Curia Arcivescovile, in Piazza Fontana, 2, è stata aperta da don Davide Milani, responsabile comunicazione della diocesi di Milano e presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, che ha ricordato l’importanza di un approccio “umano” all’uso di questi media, rispetto a una mera conoscenza delle tecniche. Giovanni Baggio, vicepresidente Aiart nazionale, ha poi sottolineato come ogni famiglia dovrebbe avere un proprio “progetto culturale”, all’interno del quale collocare anche l’utilizzo dei media digitali. Stefania Garassini, docente all’Università Cattolica di Milano, e presidente Aiart Milano, ha puntato il suo intervento sulla necessità di superare la distinzione fra “nativi” e “immigrati digitali” per recuperare un autentico dialogo e rapporto educativo fra genitori e figli. A Paola Abbiezzi, docente allo stesso ateneo nella sede di Brescia, e segretario Aiart Milano, è stata affidata una relazione sull’esperienza educativa, che oscilla fra regole ed esigenze di apertura e flessibilità, ancora più sentite nell’era dei social network. Una panoramica dei principali strumenti tecnologici è stata offerta da Anna Simonati, dell’Università Cattolica, mentre Nicoletta Vittadini, docente e senior researcher dell’Osservatorio della Comunicazione della stessa Università, ha proposto i dati della ricerca “Web reputation e comportamenti a rischio online”, in collaborazione con il Corecom. Proprio al Corecom, rappresentato da Elena Masé, è stata affidata la conclusione, con l’esperienza dello sportello Web reputation, attivo in Lombardia, efficace servizio di supporto ai problemi legati a un uso scorretto del web.