La tv dimentica gli adolescenti
I nativi digitali non si limitano ad abitare il pianeta internet. Anzi, quando devono scegliere il loro mezzo di comunicazione preferito, optano ancora per la vecchia, cara tv. Peccato che la televisione italiana li abbia dimenticati. Su 23 canali per under 18, sono appena quattro le stazioni rivolte a preadolescenti e, in parte, a teenager. Poche, troppo poche, sostiene il Centro di ricerca sui media e la comunicazione โOssComโ dellโUniversitร Cattolica di Milano. Dal sito di Avvenire del 21 marzo 2016
Chiamiamoli pure nativi digitali, come dicono i sociologi. Sono ragazzi che hanno dai 10 ai 16 anni, vivono sempre (o quasi) connessi alla Rete, si incontrano sui social network, vedono clip su YouTube. Ma non si limitano ad abitare il pianeta internet. Anzi, quando devono scegliere il loro mezzo di comunicazione preferito, optano ancora per la vecchia, cara tv. Peccato che la televisione italiana li abbia dimenticati. Su 23 canali per under 18 (un record in Europa), sono appena quattro le stazioni rivolte a preadolescenti e, in parte, a teenager. Poche, troppo poche, sostiene il Centro di ricerca sui media e la comunicazione โOssComโ dellโUniversitร Cattolica di Milano che alla televisione per giovanissimi ha dedicato uno studio di tre anni condensato nel volume Piccolo schermo a cura di Piermarco Aroldi (Guerini, pagine 230, euro 21,50). I ricercatori puntano lโindice sulla ยซscarsa disponibilitร di canali destinati agli adolescentiยป che vengono considerati ยซmolto meno rilevanti in termini di aspettative nei confronti della produzioneยป. In pratica รจ ยซcome se il mondo adulto โ accusano gli esperti โ denunciasse una carenza di risorse culturali o di progettualitร educativa in grado di far fronte alle esigenze di preadolescenti e adolescentiยป.
ยซI gusti dei giovanissimi sono difficili da soddisfare e intercettare perchรฉ interpretano il loro essere crossmediali in maniera non scontata: in pratica prediligono unโintegrazione fra tv e webยป, afferma Sara Sampietro, autrice di Teen television (FrancoAngeli, pagine 224, euro 29). Lo dimostra la crisi del marchio italiano di Mtv, simbolo โ seppur controverso โ della televisione giovane su cui รจ calato il sipario la scorsa estate. Eppure fra chi รจ nato nel terzo millennio la tv batte ancora il web. Secondo unโindagine del Corecom Emilia-Romagna su studenti di medie e superiori, piรน del 52% trascorre da una a tre ore al giorno davanti al televisore, mentre quando si parla di navigazione sul web la percentuale scende al 46. Unโยซadolescenza sedutaยป, la definisce la Societร italiana di pediatria. ยซLโattaccamento al piccolo schermo โ osserva Sampietro โ puรฒ essere compreso se passiamo da una logica legata al mezzo a un approccio di carattere esperienziale. La tv serve come occasione di incontro domestico o sui social e soprattutto come momento di relax, per staccare la spina. Di fatto รจ vista alla stregua di una coccolaยป.
La televisione cara ai ragazzi resta quella che entra in casa con lโantenna. Anche generalista. Il canale piรน amato dai 14enni รจ Italia 1, seguito da Canale 5 e Raiuno, fa sapere la Cattolica. Ne รจ la riprova il successo adolescenziale di programmi come I Simpson, Amici di Maria de Filippi e Le Iene o il โmiracoloโ della fiction Rai Braccialetti rossi che ha conquistato i teenager. Tuttavia editori e autori televisivi tendono a omologare i giovanissimi agli over 18. E la limitata presenza di canali tematici per loro lo conferma. Uniche eccezioni sono Rai Gulp e Super! (entrambi in chiaro sul digitale terreste) e TeenNick e Disney Channel (tutte e due su Sky a pagamento). Sempre la Cattolica spiega che il canale con un pubblico โpiรน adolescenzialeโ รจ quello targato Disney e poi la stazione della tv di Stato, anche se le reti con gli ascolti piรน elevati in questa fascia dโetร sono Boing e K2. Fra i programmi per teenager alcuni possano diventare un fenomeno: รจ il caso della telenovela argentina della Disney Violetta (trasmessa sia da Disney Channel, sia da Rai Gulp) o della serie italiana, sempre prodotta dalla Disney, Alex & Co che racconta le avventure di una boy band musicale, proprio come lโamericana Big time rush (su TeenNick e Rai Gulp). Sitcom che si sono trasformate in business con tanto di gadget, cd, concerti. Comunque, avverte lโateneo milanese, non รจ tutto oro quello che luccica. Il rischio รจ che si scivoli nellโeffimero o nellโedonismo. E gli studiosi rilevano ยซil carattere competitivoยป dei palinsesti per i teenager e la soluzione facile di importare ยซformat adulti che vengono citati e riadattatiยป.
Certo, i giovanissimi hanno le idee chiare sulla loro tv. Sono attratti dal ยซrealismoยป, ossia da situazioni che rispecchiano il quotidiano; chiedono una proposta capace di ยซunire maschi e femmine anche grazie allโironiaยป; hanno bisogno di trasmissioni che siano ยซinclusiveยป e aiutino a ยซemanciparsiยป, evidenzia unโindagine di Nickelodeon. E i ragazzi desiderano ยซessere protagonistiยป delle scelte digitali. Con il telecomando e attraverso il web. Lโ82% dei teenager โ rivela Nickelodeon โ guarda la tv con un secondo schermo in mano: รจ il computer, il cellulare o il tablet. ยซPerรฒ non รจ detto che i ragazzi siano propensi per natura allโinnovazione โ sottolinea Sampietro โ. Lโerrore di fondo รจ di imporre percorsi. Ciรฒ che i teenager apprezzano รจ un prodotto โmodulareโ che puรฒ essere visto in tv e che viene integrato con i contenuti in Rete o dal coinvolgimento sui social. Ma hanno necessitร anche di ritualitร o di eventi. E sono caratteristiche proprie della televisioneยป. Che ancora piace e continua a incidere in modo profondo sulla loro crescita.