Rai: ecco il vocabolario della nuova televisione
Dall’’alta definizione’ alla ’web tv’, tutte le definizioni per orientarsi nel nuovo mondo del piccolo schermo in una guida promossa dalla Rai. Di Aldo Fontanarosa dal sito de la Repubblica del 6 aprile 2016
ROMA – C’era una volta la televisione. La famiglia sedeva sul divano e utilizzava, come massima tecnologia, un vecchio telecomando. Oggi il mondo è cambiato. Gli apparecchi tv ricevono il segnale da almeno tre strade (digitale terrestre, satellite e Internet), e così sono cambiate le abitudini degli italiani. Ce ne accorgiamo quando in casa ci sono i ragazzi, un occhio per guardare il grande schermo e l’altro per discutere del programma con gli amici in Rete.
La nuova stagione della televisione è fatta anche di parole difficili, ostili, che mettono a disagio i genitori o i nonni meno tecnologici. Per questo la Rai ha incoraggiato la realizzazione di una guida pratica per l’utente, cui ha contribuito il direttore delle Strategie Tecnologiche di Viale Mazzini, Luigi Rocchi. Il libro – scritto dagli esperti del Comitato Elettrotecnico italiano, intitolato Televisione, radio, multimedia su rete Ip a banda larga ed ultralarga – fornisce tutte le definizioni per orientarsi nel nuovo mondo. Eccone alcune tra le più utili.
WEB TV. E’ la televisione che ci arriva via Internet. Si distingue dall’Iptv perché non dà garanzia sulla velocità raggiunta dal servizio. Invece l’Iptv garantisce la qualità del servizio attraverso meccanismi trasmissivi detti “di priorità”.
OVER THE TOP. L’utente accede ai contenuti tv direttamente attraverso la rete Internet, senza la gestione diretta di un operatore “telecom” che garantisca la qualità della ricezione. I contenuti Over The Top arrivano al telespettatore dotato di Smart Tv, decoder interattivo o computer, che a loro volta utilizzano un collegamento a banda larga o ultralarga.
SECOND SCREEN. Il telespettatore non si accontenta più di vedere soltanto la televisione, ma vuole approfondire il contenuto del programma in onda navigando in Rete con un tablet, un computer portatile o uno smartphone, oppure scambiando opinioni sui social network. Per questo motivo, i broadcaster realizzano contenuti tv che invitano il telespettatore a utilizzare un secondo schermo. L’obiettivo è fornire informazioni complementari e arricchire l’esperienza visiva.
TIME SHIFT. La visione di un programma è svincolata dal tempo reale in cui è trasmesso. Se il vecchio video registratore faceva vedere un programma solo se interamente registrato precedentemente, apparecchi con funzione di “spostamento temporale” (time shift) consentono di rivedere il programma anche quando è in fase di registrazione.
CATCH-UP TV. Permette di rivedere i programmi già trasmessi (con un limite di tempo tipicamente di una settimana).
FIBRA OTTICA. E’ un sottilissimo filo di vetro (ci sono anche fibre plastiche con prestazioni meno performanti), rivestito perché diventi robusto e utilizzabile. Sia la fibra di vetro sia la fibra di plastica sono completamente isolate (un segnale elettrico non può transitare come avviene in un cavo di rame); viceversa sono perfettamente idonee ad essere percorse dalla luce.
FIBRA ALL’ARMADIO (FTTC). La tecnologia porta la fibra ottica dalla Centrale di telecomunicazione fino ad un armadio in strada, il Cabinet, che ha alimentazione elettrica. Gli utenti sono collegati al Cabinet mediante un doppino in rame. Usualmente il Cabinet può servire 48 utenti.
FIBRA A CASA (FTTH). La tecnologia porta la fibra ottica direttamente a casa dell’utente. L’edificio necessita di opportune infrastrutture per ospitare la fibra ottica lungo la quale scorre il segnale televisivo che il condominio riceve dall’impianto d’antenna, terrestre e satellitare.
ALTA DEFINIZIONE. Perché in casa arrivino i programmi ad alta definizione, bisogna disporre di una velocità di banda di almeno 4,5 megabit al secondo. Ovviamente su tablet è sufficiente una banda inferiore rispetto a un televisore.
DISTANZA. La distanza ottimale per la visione di uno schermo televisivo con risoluzione HD (1080 righe) è di circa 3 o 4 volte l’altezza. Ecco alcuni esempi:
• altezza 25 centimetri, distanza ideale un metro
• altezza 32 centimetri, distanza ideale 1.3 metri
• altezza 46 centimetri, distanza ideale 1.7 metri
• altezza 52 centimetri, distanza ideale 2.1 metri
• altezza 62 centimetri, distanza ideale 2,5 metri
• altezza 75 centimetri, distanza ideale 3 metri
• altezza 87 centimetri, distanza ideale 3,5 metri
• altezza 100 centimetri, distanza ideale 4 metri.