Tv on-demand, la guarda il 36% dei telespettatori italiani

Nielsen pubblica il Global VOD Survey. Il 75% guarda film ma solo il 5% si serve di servizi alternativi come Netflix. Di Raffaella Natale dal sito Key4biz del 17 marzo 2016
Sono ormai sempre di piรน anche gli italiani che usano la tv on-demand e cresce in modo esponenziale anche nel nostro Paese lโ€™esigenza di costruirsi palinsesti su misura dei propri gusti e delle proprie preferenze.

La conferma arriva dagli ultimi dati del Global Video-on-Demand Survey di Nielsen, (eseguita su un campione di oltre 30 mila individui in 61 Paesi, tra cui lโ€™Italia) secondo i quali il 36% dei telespettatori italiani guarda la tv on-demand a pagamento e la metร  vi accede almeno tre volte alla settimana.

Anche se la percentuale italiana resta inferiore a quella europea che รจ del 50% e di quella mondiale che รจ del 65%.

Attualmente, in Italia solo il 5% utilizza fornitori di servizi streaming alternativi come Netflix per accedere a contenuti on-demand, mentre a livello europeo la percentuale sale allโ€™11% e su scala globale al 26%.

Cosa guardano gli italiani?

Il 75% film il 41% le serie tv e il 33% i documentari.

La scelta di puntare allโ€™on-demand รจ motivata dal desiderio di potersi costruire un palinsesto su misura, sia in termini di orari (69%) sia dal punto di vista della possibilitร  di vedere tutti gli episodi di una serie in sequenza (67%).

Altra ragione รจ il prezzo: il 54% ritiene che sia inferiore rispetto alla pay tv tradizionale.

E poi il 46% lo preferisce anche perchรฉ allโ€™interno di una famiglia cโ€™รจ cosรฌ la possibilitร  di fruire di diversi contenuti sui dispositivi a disposizione.

Il 48% degli intervistati accede ai contenuti on-demand da smartphone mentre il 38% da tablet.

Oltre il 50% degli italiani che utilizza questi servizi vi accede almeno 3 volte alla settimana contro il 65% su scala globale.

Lโ€™altro aspetto interessante, evidenziato da Nielsen, รจ che il 39% dei telespettatori (49% nella Ue) non si limita a guardare i contenuti on-demand, ma va anche sui social network per confrontarsi con altri appassionati del genere tv che sta seguendo.
Il 53% dichiara poi di essere disposto a vedere spot su prodotti di loro interesse e il 39% ritiene che i messaggi pubblicitari veicolati dal video on-demand rappresentino un supporto per le loro scelte di acquisto. Ma il 62% degli intervistati dichiara che oggi la pubblicitร  riguarda prodotti che non rientrano nella loro sfera di interessi.

Per Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen Italia, โ€œlโ€™attuale universo mediatico risulta complesso e in permanente evoluzione. La crescita dei servizi on-demand puรฒ costituire unโ€™opportunitร  di sviluppo per i vari players dellโ€™ecosistema mediaโ€.
Secondo Fantasia, โ€œla domanda di personalizzazione del palinsesto riserva ancora margini di crescitaโ€ e โ€œi soggetti dello scenario mediatico non possono sottrarsi a questa sfidaโ€.

A livello globale, in particolare, ricorda Fantasia, โ€œil 72% degli intervistati nellโ€™ambito della Nielsen Global Video-on-Demand Survey ha dichiarato di desiderare una scelta a piรน ampio spettro di programmiโ€ e il trend che caratterizza il contesto competitivo รจ quello del โ€œpalinsesto fatto su misuraโ€.

โ€œPer gli investitori pubblicitari e i fornitori di contenuti โ€“ conclude Fantasia โ€“ risulta sempre piรน vitale non solo capire come sta cambiando lo scenario, ma soprattutto perchรฉ cambiano le dinamiche di approccio dei consumatori. Dobbiamo chiederci che impatto avrร  la diffusione dellโ€™on-demand sulle nostre modalitร  di intervento nel mercatoโ€.
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